BARI - E' polemica dopo la protesta che alcune associazioni di volontariato e ambientalisti hanno organizzato contro il decreto Martina. In corteo nel centro di Bari, i...
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Il primo ad attaccare gli ambientalisti è stato il presidente Emiliano.
«Una manifestazione per non applicare un decreto che attua una direttiva dell'Unione europea si commenta da sola - ha detto il governatore ai giornalisti-. Io ho assoluta comprensione nei confronti di chi è preoccupato dalle conseguenze dei tagli degli alberi e della lotta contro l'insetto vettore» della Xyella, ma la moglie piena e la botte ubriaca non si può avere. E in particolare bisogna rispettare gli indirizzi e le leggi».
«Secondo il mio giudizio - ha aggiunto Emiliano - fino a quando non ci sarà una evidenza scientifica che ci consenta di dire che è stata trovata una cura per gli alberi malati, non c'è altra alternativa che dare attuazione a queste norme. E devo dire che il decreto Martina, così come è stato interpretato dall'Osservatorio fitosanitario della Puglia, mi pare fortemente capace di ridurre le preoccupazioni che abbiamo».
Più duro l'attacco dei consiglieri regionali Fabiano Amati e Donato Pentassuglia. «In Puglia - hanno detto - alcuni sono arrivati a difendere, con slogan folli in manifestazioni organizzate dinanzi alla sede della Giunta regionale, i diritti della sputacchina. Preghiamo tutti di considerare, però, che noi pugliesi non siamo così (la maggior parte) e che in molte parole c'è pure il reato di diffusione di notizie false in grado di turbare l'ordine pubblico».
Amati e Pentassuglia sono rispettivamente presidenti delle commissioni Programmazione e Agricoltura.
«Chiunque voglia oggi protestare le sue insensatezze - hanno aggiunto -, lo faccia nei confronti delle forze politiche, tipo i Cinquestelle, da cui sono stati illusi per un pugno di voti e che ora assumono, accingendosi al governo del Paese, posizioni più consone,razionali e scientificamente accorsate».
Per il futuro, i due rappresentanti del Consiglio regionale sostengono che «occorre fare tutto ciò che è possibile secondo la scienza, isolando con forza tutti gli elementi di disturbo credulone di chiara impronta politica, invitando i sindaci a collaborare senza prestare il fianco a richieste di ordinanze extra ordinem emanate non tanto per convincimento, ma per sottrarsi da stravaganti accuse d'inerzia». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia