Il magistrato Silvestrini: «La mia nomina per la presidenza mai deliberata proprio per le indagini di Potenza»

Il magistrato Silvestrini: «La mia nomina per la presidenza mai deliberata proprio per le indagini di Potenza»
«Un giornalista di un quotidiano locale mi ha avvertito che era in corso di pubblicazione un articolo relativo alle indagini che la Procura della Repubblica di Potenza sta...

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«Un giornalista di un quotidiano locale mi ha avvertito che era in corso di pubblicazione un articolo relativo alle indagini che la Procura della Repubblica di Potenza sta conducendo a mio carico; ha aggiunto di aver saputo che vi sarebbe stata una richiesta di misura cautelare rigettata dal gip e che era disponibile a pubblicare eventuali mie dichiarazioni al riguardo». Lo scrive il giudice Alessandro Silvestrini, in risposta a Nuovo Quotidiano di Puglia, in una nota in cui riporta la propria posizione rispetto ai fatti al momento emersi che lo riguardano. 

Le parole


«Naturalmente non so nulla - spiega - della richiesta di misura cautelare e delle ragioni che la supporterebbero, ma ciò non deve stupire perché accade sovente che gli indagati apprendano dai giornali le notizie che li riguardano. Posso soltanto riferire che da circa nove mesi ho chiesto alla Procura di Potenza di essere interrogato; ho anche presentato una memoria difensiva, documentando che la persona che mi aveva donato il “famoso pesce” era un mio vicino di casa da oltre quarant’anni, che non mi aveva fatto alcuna richiesta con riferimento alla mie funzioni giudiziarie e che, del resto, l’atto che gli inquirenti ritenevano mi fosse stato sollecitato era un atto dovuto, che nessun magistrato avrebbe potuto negare senza essere considerato responsabile di omissione di atti di ufficio».


Nel merito delle accuse che gli sono state contestate precisa: «Adesso, dopo nove mesi di indagini volte a controllare scrupolosamente ogni atto giudiziario da me compiuto negli ultimi anni, la montagna ha partorito un topolino: infatti, secondo quanto riferitomi dal giornalista, oggetto di contestazione sarà, oltre alla vicenda della “famosa ricciola”, il presunto interessamento di un professionista, che si sarebbe attivato per “sponsorizzare” la mia nomina a presidente del Tribunale di Lecce».

La corsa alla presidenza


Sulla corsa a presidente del Tribunale afferma: «Ovviamente nulla so di questa asserita attività di “sponsorizzazione” (avvenuta - secondo quanto apprendo - nell’aprile 2022); quel che posso dire è che il precedente Csm (che ha cessato di operare nel febbraio di quest’anno) non ha potuto mai deliberare sulla mia eventuale nomina a presidente di tribunale, perché a causa delle indagini della Procura di Potenza ha dovuto soprassedere a qualsiasi decisione; posso anche affermare con certezza che il professionista - che si sarebbe attivato a mio favore - negli ultimi quattro anni non ha ricevuto alcun incarico e comunque il fatto che io goda della stima dei professionisti del posto non ha alcun rilievo penale».


Infine: «Sono certo - conclude - che il Procuratore della Repubblica, quando mi avrà finalmente ascoltato, si convincerà che non vi è alcun motivo di continuare ad indagare; sono pure certo che, a dispetto delle illazioni di molti, non vi è alcun collegamento fra tali indagini e la procedura di assegnazione del posto di presidente del tribunale e che per una mera coincidenza il mio interrogatorio è stato fissato a pochi giorni dalla deliberazione con la quale la quinta commissione del Csm ha proposto a maggioranza la mia nomina a presidente del Tribunale».  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia