Al primo posto, ma non era difficile prevederlo, c'è sempre Matteo Salvini: il leader della Lega, mattatore sui social network e spesso monopolizzatore dell'agenda...
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Molti dei componenti del governo gialloverde accusano però un calo di fiducia. Anche lo stesso Salvini, che rispetto alla precedente rilevazione (luglio) perde per strada quasi tre punti percentuali. Il calo maggiore lo fa registrare Danilo Toninelli: meno 14,8%, è al 25,2% (14esimo posto), il pentastellato titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti paga molte cose, dai dossier scottanti (ponte di Genova, Tav, grandi opere in generale) alle uscite dialettiche e mediatiche non sempre felici. E Lezzi? Il calo è del 9,9%, a luglio aveva alle spalle altri sei ministri: ora hanno tutti innestato la freccia del sorpasso. Cosa paga la ministra salentina? Di sicuro aveva speso molte fiches elettorali su dossier come Tap, Ilva, xylella: tutti finiti in frenetiche retromarce. Da ministra del Sud poi rischia poi di finire nell'occhio del ciclone per l'accelerata impressa dal governo all'autonomia rafforzata delle regioni del Nord (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna). Anche Lezzi infine s'è spesso ritrovata nelle vesti scomode dell'hashtag virale sui social, per ospitate in salotti tv non propriamente fortunate.
Come è composto il resto della classifica? Alle spalle di Salvini c'è il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno (Lega) con 49 punti e in crescita del 2,6%. Terzo il ministro dell'Economia, il tecnico Giovanni Tria, a 41,4% (ma comunque in calo del 4,6%, frutto ovviamente della manovra economica). Quarta posizione per il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti: il braccio destro di Salvini è al 39,4%. Quinto è Paolo Savona, ministro degli Affari regionali e fresco di presidenza Consob (36,2%). E Luigi Di Maio? Sesto posto per il vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e leader M5s (34,3%, calo dell'8,2%): è la cartina tornasole delle difficoltà pentastellate. Al settimo posto spunta un altro leghista: il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio (34,2%). Poi ecco il ministro degli Esteri, il tecnico Enzo Moavero Milanesi, al 34%. Il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, è al 28,8%, poco c'è la ministra della Difesa Elisabetta Trenta (28,5%). Leghisti, proprio come l'undicesimo posto: il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti al 28,3%. Subito dopo c'è la collega alla Sanità, la cinque stelle Giulia Grillo (27,8%). Pari merito al 27% per il ministro dell'Ambiente Sergio Costa e il Guardasigilli Alfonso Bonafede, entrambi pentastellati. Detto di Toninelli, scorrendo la classifica ci sono il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani (Lega, 24,5%), il ministro della Cultura, Alberto Bonisoli (M5s, 23,9%) e il ministro per i Rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro (cinque stelle, 23,9%). Commenta Alessandra Ghisleri: «Non si può certo parlare di luna di miele finita, ma sicuramente i conflitti fra le due anime del Governo, nonché alcune vicende come la Tav e l'immigrazione, hanno inciso nei meccanismi di consenso. Obiettivamente, alcuni esponenti dei dicasteri hanno però seri problemi di percepito cui dovranno porre rapidamente rimedio per evitare ulteriori frane». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia