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L'abbassamento del suolo dovuto al prelievo di solidi o fluidi potrebbe aumentare il rischiondazioni nel mondo, tanto che nel 2040 potrebbero essere 635 milioni gli abitanti del pianeta a vivere in aree a rischio. Lo evidenzia la simulazione basata sula prima analisi globale del fenomeno, pubblicata sulla rivista Science e condotta dall'Università di Padova e dagli Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi) e di Geoscienze e georisorse (Cnr-Igg). Il lavoro è stato svolto nell'ambito dell'Iniziativa LaSII dell'Unesco. La subsidenza è particolarmente impattante nelle
zone costiere, dove l'innalzamento del livello del mare dovuto al cambiamento climatico è aggravato dall'abbassamento della superficie del suolo.
Secondo lo studio le potenziali aree di subsidenza coinvolgono 1,2 miliardi di persone e il 21% delle principali città del mondo; l'86% della popolazione esposta che vive in Asia. In Italia le regioni più coinvolte sono Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Toscana, Campania e Calabria «Quasi 200 chilometri della costa adriatica settentrionale sono caratterizzati da una quota inferiore al livello medio del mare o appena sopra di esso.
Quotidiano Di Puglia