«Il gasdotto va avanti per colpa di Salvini» L'altro fronte aperto

«Il gasdotto va avanti per colpa di Salvini» L'altro fronte aperto
Sul fronte delle grandi opere non c'è feeling tra Movimento 5 Stelle e Lega. Il Governo appare combattuto tra le esigenze di tener fede alle promesse elettorali e le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sul fronte delle grandi opere non c'è feeling tra Movimento 5 Stelle e Lega. Il Governo appare combattuto tra le esigenze di tener fede alle promesse elettorali e le necessità e i vincoli, anche contrattuali, rispetto a opere che negli ultimi hanni sono state il cavallo di battaglia dei grillini. Non solo la statale 275: anche, e soprattutto, il gasdotto in fase di costruzione, con approdo a San Foca.

Se già nei mesi scorsi diversi esponenti del M5S avevano spiegato che, in presenza di penali onerosissime, non si sarebbe potuto ordinare lo stop improvviso all'opera, adesso le posizioni nell'esecutivo appaiono più chiare. A spiegarlo è il ministro per il Sud Barbara Lezzi, nel corso del programma radiofonico di Radio Capital Circo Massimo, di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto. Dopo aver ribadito che «per me non è un'opera strategica», il ministro Lezzi spiega: «So che i lavori si stanno avvicinando, ma si sta avvicinando anche la decisione presa con l'altra parte». Ovvero la Lega, alleata di governo del Movimento 5 Stelle, che è per il sì al gasdotto. «Altrimenti avremmo già agito». Dunque un braccio di ferro che ha portato, evidentemente, a far prevalere l'alleato leghista. Lezzi si affretta però a spiegare: «Non è una questione di battaglia tra noi e loro. Anche qui, noi facciamo valutazioni molto oggettive, e chi non deve pagare è il cittadino, per quanto ci riguarda».
Proprio sul gasdotto della Trans Adriatic Pipeline si è consumata la frattura più profonda tra il Movimento 5 Stelle e il proprio elettorato salentino. In più occasioni gli esponenti grillini avevano spiegato che, una volta al governo, avrebbero bloccato l'opera. Alessandro Di Battista si spinse a dire che questo sarebbe avvenuto in quindici giorni. Ora, invece, si trovano a fare i conti con alleati di governo che, evidentemente, hanno progetti diversi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia