Il caso Ruggeri e non solo: Emiliano verso il rimpasto

Il caso Ruggeri e non solo: Emiliano verso il rimpasto
Le scorie della campagna elettorale, e di un verdetto delle urne quantomeno deludente, avvelenano ancora il centrosinistra regionale. Sarà così per lungo tempo, ma...

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Le scorie della campagna elettorale, e di un verdetto delle urne quantomeno deludente, avvelenano ancora il centrosinistra regionale. Sarà così per lungo tempo, ma la coalizione di maggioranza ha l’obbligo di ripartire, tanto con una più marcata verve amministrativa, quanto compattando le fila sotto il profilo politico. Michele Emiliano la settimana scorsa ha riunito il gruppo consiliare del Pd, naturalmente il più turbolento in questa fase. Soltanto dopo Pasqua convocherà la maggioranza per rilanciare il patto di coalizione e di governo. Intanto però lavora a fari spenti a un rimpasto di giunta che gli permetterebbe non soltanto di rafforzare e puntellare la squadra d’assessori, ma anche di sminare il campo della maggioranza e di rimotivare qualche consigliere o gruppo consiliare.

Tuttavia in questi giorni il governatore è alle prese col caso Salvatore Ruggeri: l’assessore (esterno) al Welfare in quota Udc, nominato a dicembre, è finito nella bufera a causa deli assegni di cura per l’assistenza ai disabili pugliesi. Giovedì c’è stata la protesta davanti alla sede della Regione, secondo alcuni portavoce delle associazioni in prima linea «Ruggeri ci ha accusati di strumentalizzare i malati». È stato un attimo ed è scattata la polemica politica, peraltro col fuoco amico di larghi strati del centrosinistra. Persino dagli stessi centristi (per bocca di Peppino Longo, vicepresidente del Consiglio) sono partite stoccate all’assessore. Il caso Ruggeri rischia d’essere una costante per Emiliano: il dirigente salentino dell’Udc, fedele alla linea nazionale del partito, in campagna elettorale s’è speso in lungo e in largo per la coalizione di centrodestra. Così destando più di qualche imbarazzo in Emiliano, e innescando le ire del centrosinistra pugliese. Pare che il governatore abbia dovuto persino “oscurare” la presenza Ruggeri in occasione di una conferenza stampa, pochi giorni prima del voto: si parlava di fondi Cipe, c’era tutta la giunta schierata, ma inevitabilmente Emiliano s’è poi speso in appelli elettorali pro Pd, e insomma non sarebbe stato il massimo farsi spalleggiare in quel frangente da Ruggeri.
Chi oggi corre in soccorso dell’assessore è allora Mario Romano, consigliere Udc, a dicembre subentrato in aula a Salvatore Negro (prematuramente scomparso, ex assessore proprio al Welfare): «L’atto di accusa sferrato da parte di alcuni consiglieri nei confronti di Emiliano e Ruggeri, la dice lunga sul clima politico che si respira all’interno del Consiglio regionale. Che la libertà di critica sia un esercizio legittimo da parte di chi ricopre incarichi istituzionali è fuor di dubbio; tuttavia, quando questa la si esercita non in modo costruttivo, bensì con la volontà della resa dei conti, la considero strumentale, dannosa e censurabile perché deturpa l’immagine dell’ente regione. Strumentalizzare la sofferenza per avvantaggiarsi politicamente è deplorevole, perché non può essere questo il terreno sul quale misurarci. Se qualche critico avesse ascoltato senza pregiudizi (e di questo ne dubito) le dichiarazioni rese dal governatore e dall’assessore, sia in conferenza stampa sia al cospetto delle famiglie che protestavano, e si fosse preoccupato di approfondire i termini del problema, certamente sarebbe stato più cauto nel formulare un giudizio negativo. È stato spiegato in quella sede in modo sufficientemente chiaro che il ritardo accumulato nella erogazione degli assegni di cura è stato causato dalla riclassificazione degli aventi diritto che da 5000 sono passati a 9200. Se poi a questo si aggiungono la scomparsa prematura del compianto Totò Negro e il congedo per motivi elettorali della dirigente del settore (<CF4002>ndr</CF>: Annamaria Candela, candidata con Leu), il tutto apre spazio a polemiche sterili». «Quanto all’amico e collega di partito Peppino Longo, lo invito a riconsiderare la sua posizione, ad avere più rispetto del “suo” assessore, ad acquietarsi, ad approfondire meglio con i suoi consiglieri i contenuti del problema in esame, rammentandogli altresì che non è questo il modo per raggiungere certi risultati».

Il rimpasto si farà. Grava un punto di domanda: Ruggeri sarà avvicendato con un altro tassello Udc, magari proprio con Longo? Difficile, nonostante il clima attorno all’assessore salentino non sia dei migliori. Sono almeno due le poltrone in ballo, per ora: Lavori pubblici e Ambiente. Proprio per ripristinare la pax nel Pd e nel centrosinistra - provando così a compattare i ranghi in vista delle future sfide elettorali e dinanzi all’onda cinque stelle - Emiliano tende la mano ai renziani: potrebbe esserci il loro ingresso in giunta, al momento in pole c’è il consigliere Pd Sergio Blasi. In lizza anche Fabiano Amati, che tuttavia punta alla segreteria regionale del Pd. Altra incognita, l’eventuale proposta ai dalemiani di Art1-Mdp. Con il rischio di un effetto domino su tutto il castello di giunta, tra ingressi e assestamenti.
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Quotidiano Di Puglia