Giustizia: la Regione aderisce al referendum “salva” tribunali

Giustizia: la Regione aderisce al referendum “salva” tribunali
BARI - Con 37 voti favorevoli e quatto astenuti, il Consiglio regionale pugliese, riunito in seduta straordinaria, ha approvato l'adesione ai tre quesiti referendari promossi...

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BARI - Con 37 voti favorevoli e quatto astenuti, il Consiglio regionale pugliese, riunito in seduta straordinaria, ha approvato l'adesione ai tre quesiti referendari promossi dalla Regione Abruzzo per richiedere l'abrogazione della legge che sopprime le sedi di alcuni tribunali. La Puglia proporrà così il ricorso insieme alle Regioni Abruzzo, Sicilia, Campania e Basilicata, raggiungendo cosi' il numero minimo di cinque Consigli regionali per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge.




Il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano, prima della votazione, ha abbandonato l'Aula perche' - ha detto - "non condivide" nel "merito e nel metodo" la convocazione d'urgenza della seduta straordinaria dell'assemblea regionale perche' l'adesione scade il 24 luglio. L'iniziativa referendaria e' prevista dall'art. 75 della Costituzione quando la richiedono almeno cinque Consigli regionali per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge. Nel caso in questione si tratta della riorganizzazione degli uffici giudiziari messa in atto dal Governo Monti, nella parte che prevede la soppressione in tutto il Paese di 30 Tribunali, 30 Procure della Repubblica e 220 sezioni distaccate di Tribunali.



“La battaglia del Consiglio regionale pugliese per difendere i tribunali minori non si ferma, avevo dichiarato alla notizia della bocciatura del referendum abrogativo proposto da nove Consigli per cancellare le norme che tagliano e accorpano le sedi di giustizia distaccate in provincia". Nelle parole del presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, c'è la soddisfazione per "un impegno mantenuto". Non è venuta certamente meno la nostra sensibilità verso gli operatori e gli utenti della giustizia, che lamentano aggravi di spese e disagi per effetti di tagli e cancellazioni di sedi che hanno comportato aumenti generalizzati di spese: esattamente l'opposto degli obiettivi perseguiti dagli interventi normativi motivati da esigenze di spending review". Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia