Una giornata che resterà scolpita nei cuori e nella mente di tanti. Il pinguino saluta e se ne va, omaggiato ed onorato da migliaia di persone che si sono radunate ieri, presso...
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Ma nessuna operazione nostalgia visto che, come ha specificato lo stesso generale Preziosa, da oggi lo Stormo deve guardare ad altri traguardi, tanto prestigiosi quanto complessi. Nuovi incarichi e nuovi compiti, che devono necessariamente rapportarsi alle ultime sfide che il potere aereo propone con determinazione. Da qui anche la necessità di connotare anche a livello estetico e formale il rinnovato corso del reparto, delineando un’immagine che potesse illustrarne in maniera più appropriata l’attuale missione, che comunque rimane sempre quella dell’addestramento per il conseguimento del brevetto di pilota militare su aviogetti ma, rispetto al passato, raggiungendo ed abbinando nuove fasi operative.
Il nuovo stemma del 61° Stormo - ripreso da quello della Scuola Caccia di Castiglione del Lago - è dunque costituito da un aquilotto con le ali raccolte, racchiuso in un cerchio nero, che si staglia su uno scudetto dal fondo rosso scarlatto, colore voluto per indicare la passione costante del personale del reparto. Nel cerchio insieme all’aquilotto, l’arco di Diana cacciatrice pronto a scoccare una freccia. Rimane invece invariato il motto, quel “Per l’ampio spazio a saettar insegno” che tanta emozione provoca negli appassionati del volo e negli amanti delle vicende dell’aeronautica militare.
La cerimonia di “Cambio di Stemma”, a cui hanno partecipato, tra gli ospiti speciali, il personale ed i piccoli pazienti dei reparti di oncologia pediatrica degli ospedali di Lecce e di Tricase, è stata impreziosita poi da una straordinaria manifestazione aerea, che ha visto l’esibizione dell’ammiratissima Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori”, distintasi ancora una volta per capacità acrobatiche e per perizia tecnica, e da alcuni velivoli che, nel corso degli anni, hanno costituito la linea volo del 61° Stormo. Tra questi, gli antesignani T-6 Texan e Fiat G 59 e il mitico MB 326 “macchino”. Particolarmente apprezzato è stato poi il display del nuovo addestratore dell’Am, il T 346, durante il quale si sono potute apprezzare l’eccezionale manovrabilità e le caratteristiche tecniche dell’aeroplano.
Tutti questi velivoli, insieme con 2 MB 339, hanno formato una sorta di pattuglia “Legend” che ha sorvolato la base di Galatina rimarcando, in questo modo, il legame indissolubile tra passato e presente.
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Quotidiano Di Puglia