Un proclama e un messaggio, nemmeno troppo velato, agli alleati. Primo: Noi con l’Italia getta il seme di un progetto moderato, centrista e liberale che va oltre le...
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L’ingranaggio s’è comunque messo in moto: il neonato movimento («ma non chiamateci “quarta gamba”», esorta Fitto accennando alla necessità di «veicolare il nostro nome») è ormai a pieno titolo e con pari rango formale nella coalizione di centrodestra. L’ex ministro e Cesa hanno preso parte ieri ai tavoli sul programma e sulle candidature, del resto. In un intermezzo mattutino hanno però svelato il simbolo del progetto: si tratta del logo di Noi con l’Italia, il “consorzio” tra diverse sigle moderate e liberali, integrato dallo scudocrociato dell’Udc. «In un’epoca di frammentazione - spiega Fitto - abbiamo fatto un lavoro importante: il nostro simbolo non è la somma di simboli che tiene insieme gruppi dirigenti desiderosi di mantenere la propria autonomia, ma presentiamo un progetto politico per il futuro del Paese. L’incontro con l’Udc dà vita a una piattaforma molto importante che non guarda solo all’appuntamento elettorale. Lungi da noi rievocazioni macchiettistiche, ma recuperiamo due tradizioni importanti di cui il Paese ha bisogno: popolare-cattolica e liberale». Il mantra è differenziarsi, pur senza spaccare il fronte di coalizione: «Siamo qui - ha aggiunto Fitto - perché la coalizione ha bisogno di un volto che dia una rappresentanza all’elettorato che si riconosce nel centrodestra ma non nell’attuale offerta politica, e noi vogliamo dare una nuova proposta, anche con temi importanti e con un messaggio di responsabilità. Ecco: siamo nel centrodestra e nelle istituzioni con responsabilità, parleremo alla testa dei cittadini e non alla loro pancia».
In queste ore affiorano distanze programmatiche, anche tangibili, tra le forze di centrodestra. Fitto frena, ma distingue: «Siamo alleati della Lega, non in contrasto. Poi c’è dialettica nella coalizione, altrimenti voteremmo Lega e non ci sarebbe bisogno di noi. Su alcune cose con Salvini non siamo d’accordo: noi per esempio siamo per l’obbligo vaccinale e siamo contrari all’uscita dall’euro. Ci sono posizioni differenti su cui si farà sintesi», sintesi che «nella coalizione Berlusconi in particolare realizzerà». E sentire Fitto parlare con toni così concilianti dell’ex premier sarebbe stato da fantapolitica solo pochi mesi fa. Ma tant’è: «L’idea di aggregare quest’area - ha aggiunto - è nata nel rapporto con Forza Italia». E i numeri? «Non abbiamo obiettivi minimi, siamo molto ambiziosi, convinti di poter ottenere risultati importanti. La nostra presenza sarà sempre più decisiva e determinante nel centrodestra», iniettando «quel di più di consenso, di voto di opinione e di voto territoriale per consolidare la vittoria»: «Saremo indispensabili per trasformare la vittoria politica in vittoria numerica».
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Quotidiano Di Puglia