Donne, negli enti locali pugliesi solo il 39% ricopre ruoli apicali. Ecco perché

La regione si trova nella parte bassa della classifica

Donne, negli enti locali pugliesi solo il 39% ricopre ruoli apicali. Ecco perché
La storia non cambia ed è sempre la stessa. Negli enti locali - cioè regioni, province e Comuni italiani - le donne laureate sono quasi il doppio rispetto ai...

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La storia non cambia ed è sempre la stessa. Negli enti locali - cioè regioni, province e Comuni italiani - le donne laureate sono quasi il doppio rispetto ai colleghi uomini (102.675 contro 50.831), ma rivestono solo il 41% dei ruoli di maggiore prestigio e responsabilità. E la Puglia - con il suo 39 per cento di donne dirigenti negli enti locali, si attesta nella parte bassa di un’ipotetica classifica tra regioni.

Lo studio


I dati sono frutto di una ricerca del Centro Studi Enti Locali sui numeri della Ragioneria dello Stato del 2021, ma lo squilibrio è stabile: nessuna variazione significativa. Per rinvenire una traccia di tendenziale cambiamento, bisogna spostare le lancette dell'orologio indietro di altri 5 anni quando, nel 2011, a fronte di una forza lavoro al 53% di segno femminile, le donne nei posti di comando erano solo il 38% del totale, il 3% in meno rispetto all'ultima rilevazione. 
Nel mondo della pubblica amministrazione italiana le donne rappresentano il grosso della forza lavoro (1,9 milioni contro 1,3 milioni) e le funzioni locali non fanno eccezione: le dipendenti sono il 56% del totale. In generale solo uno su tre degli oltre 490mila dipendenti degli enti locali italiani è andato oltre il diploma, conseguendo almeno una laurea triennale, ma nel caso delle donne la percentuale sale al 37% contro il 27% dei colleghi uomini, ma i ruoli di maggior peso nel 59% dei casi sono affidati a dipendenti di sesso maschile. E in nessuna regione i ruoli apicali sono ricoperti prevalentemente da donne.


Lo scarto più vistoso è quello del Trentino-Alto Adige che, sebbene abbia 7 dipendenti su 10 di sesso femminile, vede gli uomini sedere sul 58% delle poltrone di peso. Non lontano il Veneto dove il 60% dei dipendenti è donna ma il 65% dei dirigenti, segretari e direttori generali è uomo. Le uniche regioni in controtendenza, da questo punto di vista, sono l'Abruzzo, la Calabria, la Campania e il Molise. Sebbene anche in questi casi le dirigenti donna rappresentino una minoranza, la percentuale è superiore. In assoluto le pubbliche amministrazioni locali con più dirigenti donna sono quelle abruzzesi (48%). Seguono Molise e Valle d'Aosta (47%), Emilia Romagna (46%), Calabria, Campania e Liguria (45%), Friuli Venezia Giulia, Lazio e Lombardia (43%), Trentino Alto Adige e Sardegna (42%), Basilicata e Piemonte (41%), Umbria (40%) e Puglia (39%). Chiudono il cerchio le Marche e la Toscana (38%) e la Sicilia e il Veneto, dove i ruoli apicali sono appannaggio femminile solo nel 35% dei casi, sebbene in entrambe le regioni più del 60% dei dipendenti sia donna.
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Quotidiano Di Puglia