Discoteche ancora nel limbo, il governo lavora alla riapertura dal 10 febbraio. I locali in Puglia: «Ripartiamo anche senza l'ok»

Discoteche ancora nel limbo, il governo lavora alla riapertura dal 10 febbraio. I locali in Puglia: «Ripartiamo anche senza l'ok»
Le immagini arrivano in diretta dal teatro Ariston di Sanremo durante la prima serata del Festival. Sul palco si esibiscono i Meduza mentre Amadeus si rivolge al pubblico in sala:...

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Le immagini arrivano in diretta dal teatro Ariston di Sanremo durante la prima serata del Festival. Sul palco si esibiscono i Meduza mentre Amadeus si rivolge al pubblico in sala: «Ballate pure ma con le mascherine». Un invito che risuona come l'ennesima beffa per il mondo della notte sul quale ormai da due anni è calato il buio. Per centinaia di discoteche e locali da ballo al chiuso in tutta Italia la musica si è spenta ormai da quasi due anni. E anche la data del prossimo 10 febbraio, quella individuata dal governo come probabile per la ripartenza, non è poi così certa.

I titolari dei locali

Questa volta però titolari e gestori di più di 3mila locali da ballo in Italia - circa 300 in Puglia - sembrano intenzionati ad andare sino in fondo. «Se il governo non ci consentirà di ripartire, comunque dall'11 febbraio riapriremo lo stesso» tuona Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb (Sindacato locali da ballo). «Dobbiamo uscire dal tunnel, ora basta. Questa deve essere l'ultima proroga - incalza Pasca - Ricordo che per decreto saremmo dovuti ripartire già dal primo febbraio e invece dobbiamo rimanere chiusi per altri dieci giorni. Evidentemente il governo ha voluto essere ancora prudente ma auguriamo che questa sia veramente l'ultima proroga».

Del resto, ricorda il numero uno del Silb «il nostro è l'unico settore in Italia rimasto chiuso quasi ininterrottamente da due anni, salvo la piccola parentesi estiva nel 2021». Lockdown prolungato che ha avuto un impatto devastante sul settore dell'intrattenimento. «Per le 3mila aziende e i circa 100mila lavoratori del settore il governo ha messo a disposizione solo 60-70 milioni di ristori - insiste Pasca - Di contro per cinema e teatri sono stati stanziati un miliardo e cento milioni a fondo perduto». Senza contare che, aggiunge, l'ultima chiusura delle discoteche è stata decisa il 23 dicembre e, «nonostante tutto i contagi hanno continuato a salire Dunque non sono le discoteche che diffondono il virus. Anzi: in questo periodo si è ballato dappertutto. Anche martedì sera nel teatro Ariston in occasione della prima di Sanremo. E già prima era accaduto a Capodanno, durante la diretta su Canale 5 dal Petruzzelli di Bari».

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Il 10 febbraio, dunque, secondo i gestori non ci dovrà essere una nuova proroga. «Non ci devono essere più rinvii - conclude - altrimenti ripartiremo lo stesso».
Una riapertura che, comunque, dovrà seguire le previsioni di sicurezza imposte dal governo: capienza dimezzata nei locali e ingresso consentito solo a chi è vaccinato e ha il Super Green pass. «Regole che siamo pronti a seguire a far rispettare alla lettera - fa sapere Pierpaolo Paradiso, titolare di Praja a Gallipoli e Industrie Musicali La Fabbrica a Maglie - In queste ore abbiamo già messo in moto la macchina organizzativa in vista della ripartenza. Ci auguriamo solo che questa volta sia davvero quella buona: non siamo più nelle condizioni di garantire gli stipendi al personale che abbiamo assunto proprio perché esponenti di governo e sottosegretari a più riprese ci avevano garantito una ripartenza. Nei fatti, però, ancora una volta abbiamo continuato a pagare stipendi e versare tredicesime di tasca nostra».


Politica della prudenza, invece, per i titolati del Demodè di Modugno, in provincia di Bari. «Per il momento preferiamo attendere notizie più certe - fa sapere il direttore artistico Dario Boriglione - È una forma di rispetto innanzitutto nei confronti della nostra clientela alla quale siamo abituati a garantire un servizio impeccabile. E l'incertezza che ancora regna sui locali notturni non ci consente di fare passi falsi. Stiamo soffrendo ormai da due anni e abbiamo voglia di ricominciare ma non possiamo permetterci nuovi stop. Sarebbe devastante anche dal punto di vista economico».
P.Col.
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Quotidiano Di Puglia