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È aumentato il «fondo perdite passività potenziali per la copertura del rischio di mancata restituzione delle anticipazioni concesse ai consorzi di bonifica». Lo evidenzia la Corte dei Conti nel giudizio di parificazione del rendiconto generale per l'esercizio 2021 della Regione Puglia. «A fine 2021 - si legge - circa l'89% dei crediti complessivi verso tali consorzi sorti tra il 2007 e il 2011 risulta sterilizzato (l'anno scorso la percentuale è stata del 64,44%); in particolare, risultano interamente sterilizzati i crediti sorti negli esercizi del quadriennio 2007-2010 (pari a 116,2 mln), mentre restano del tutto non sterilizzati i crediti sorti nel 2011 (14,4 mln)». «È auspicabile - concludono i magistrati - che il percorso correttivo intrapreso dalla Regione su sollecitazione della Sezione prosegua in vista della completa sterilizzazione della massa creditoria in esame, di difficile monetizzazione attesa la vetustà che la caratterizza».
Il piano dei risanamenti
Secondo il rendiconto generale 2021 approvato in Giunta l'8 giugno scorso, i crediti vantati nei confronti dei Consorzi di bonifica ammontano a 130.744.682,51 euro. Si tratta di somme anticipate dalla Regione per consentire ai Consorzi commissariati di pagare stipendi e fornitori dal 2007 al 2011.
Fonti vicine alla presidenza, già ieri, avevano riferito di come sia stato già sterilizzato l'88,92% dei crediti, per un importo di 116.257.844,54 euro.
Non ci sarebbe, insomma, alcun rischio per il bilancio regionale, tanto più che riferiscono dalla Regione nel corso degli anni si è provveduto ad accantonare prudenzialmente alcuni avanzi di gestione che fungerebbero da paracadute.
L'invio delle cartelle di pagamento, insomma, sarebbe l'ultimo atto formale di un percorso di risanamento dei conti dei Consorzi, un atto indispensabile a mettere al sicuro la Regione e ben diverso dalle procedure di incasso delle somme. Su quest'ultimo, delicato capitolo si aprirà il contraddittorio con le associazioni di categoria. E lo si farà quando, all'inizio del prossimo anno, verrà creato il Consorzio unico che le stesse associazioni saranno chiamate a gestire.
Si definirà preliminarmente un nuovo Piano di classifica, ovvero una mappatura dei suoli agricoli pugliesi e dei servizi resi per ciascuno di essi. E a quel punto Regione e associazioni potranno decidere come chiudere la partita delle tasse non pagate: se e per chi stralciarle, se e a chi riconoscere una rateizzazione o uno sconto, valutando caso per caso. Ed è allora che si avrà contezza di quanta parte delle somme anticipate la Regione riuscirà a recuperare.
Una partita tutt'altro che semplice da giocare e vincere, atteso che moltissime cartelle esattoriali sono state impugnate davanti ai giudici tributari. Non c'è stato, finora, un orientamento univoco delle Commissioni tributarie, ma il Codacons conta di portare la questione fino in Cassazione, per avere una pronuncia da tenere a riferimento futuro. E se la Suprema Corte decidesse che hanno ragione gli agricoltori, che le tasse non vanno pagate perché i servizi dei Consorzi non sono stati garantiti né hanno prodotto alcun beneficio, allora per la Regione ci sarà un problema in più da risolvere. Non resta che attendere, ancora pochi mesi.
Quotidiano Di Puglia