In arrivo altre 170mila cartelle: i Consorzi di bonifica devono incassare 30 milioni

In arrivo altre 170mila cartelle: i Consorzi di bonifica devono incassare 30 milioni
In arrivo le nuove cartelle emesse dai Consorzi di bonifica. A settembre, con la riapertura degli uffici, verranno spedite le prime lettere, complessivamente saranno quasi...

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In arrivo le nuove cartelle emesse dai Consorzi di bonifica. A settembre, con la riapertura degli uffici, verranno spedite le prime lettere, complessivamente saranno quasi 170mila. Poco meno di 30 milioni di euro è la somma che i Consorzi potrebbero incassare con la riscossione delle ultime due cartelle che, per legge, dovranno essere inviate entro il prossimo 31 dicembre, prima della fine del commissariamento.

Ma l'invio inizierà già a settembre, vista la mole di lavoro da concludere entro la fine dell'anno. Il Consiglio regionale pugliese, con la manovra di assestamento del bilancio di fine luglio, ha portato da 4 a 12 milioni di euro il fondo per gli enti agricoli per riuscire a portare a termine la fase commissariale. Però, diventano fondamentali i 30 milioni che potrebbero essere incassati con il pagamento del 630: una cifra importante che, se introitata, permetterebbe di proseguire e dare un forte impulso alle opere di bonifica e manutenzione di canali e infrastrutture, rilanciando l'attività. Ma qual è la percentuale che viene riscossa mediamente?
Per il tributo 630 relativo all'anno 2014 i consorzi sono riusciti ad incassare oltre il 70%, l'obiettivo è poter aumentare questa soglia, perché senza questi soldi sarà praticamente impossibile per i consorzi poter compiere quelle opere di bonifica - reclamate dagli agricoltori stessi - che aiuterebbero a riportare la situazione quasi alla normalità. Da Bari in giù ci sono 2.300 chilometri di canali che attendono di essere riportati a nuova vita, questo perché per circa 10 anni la manutenzione si è fermata, o quasi.
Poi c'è da effettuare una ricognizione e mappatura dei pozzi: su tutto il territoriale regionale ne esistono 800mila, ma di questi molti ancora non si sa quanti sono abusivi e la fetta più grande è concentrata in Salento.
In gioco c'è il futuro dei quattro consorzi commissariati il primo gennaio del 2017, dall'anno prossimo dovranno camminare con le proprie gambe ed essere autonomi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia