Congresso Pd, i dubbi sul rispetto dei tempi. Spunta l'altra mozione

Congresso Pd, i dubbi sul rispetto dei tempi. Spunta l'altra mozione
Il dubbio c'è. E non riguarda solo poche anime sospettose. In una serie di chat private e tra i corridoi, l'ipotesi che si fa sempre più spazio è...

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Il dubbio c'è. E non riguarda solo poche anime sospettose. In una serie di chat private e tra i corridoi, l'ipotesi che si fa sempre più spazio è infatti che l'atteso congresso del Partito Democratico pugliese non si celebrerà nei tempi previsti.

 

La seconda mozione congressuale

Motivo? L'impossibilità di adempiere a tutti i passaggi previsti su assemblee, regolamento e tesseramento ma soprattutto l'impossibilità di avviare una campagna elettorale interna se, come pare, accanto alla mozione sulla conferma di Marco Lacarra alla segreteria regionale, ne spuntasse una seconda. In queste settimane, infatti, l'ipotesi ha preso forma e riguarderebbe una cordata trasversale tra il gruppo consiliare regionale più critico, ovvero Fabiano Amati, Ruggiero Mennea, Michele Mazzarano e Paolo Campo. Un'ipotesi che potrebbe interessare anche a Donato Metallo, al deputato Michele Bordo e vari altri nomi di primo piano dei dem pugliesi.
Ovviamente l'intendimento di fondo del commissario regionale ad acta Francesco Boccia, comunicato nel cronoprogramma diffuso ai circoli, è indire il congresso entro luglio.
Ma per i più attenti agli aspetti tecnici i tempi potrebbero non coincidere e con lo slittamento a settembre del tesseramento si arriverebbe dritti dritti alla campagna elettorale per le politiche, che in questo modo - nella composizione delle liste - fotograferebbe lo status quo invece di rivederlo sulla base dei nuovi equilibri. E con i seggi che scarseggiano, secondo i più cinici, la soluzione potrebbe avere i suoi vantaggi per i big.
I territori però non sembrano disposti a contemplare questa possibilità. Dalla federazione Leccese, Ippazio Morciano commenta: «Non credo che un'ipotesi del genere possa reggere. Il timore di arrivare alle amministrative e poi alle politiche senza congresso era legittimo fino a un certo punto ma adesso Francesco Boccia e la sua squadra sono al lavoro perché entro l'estate i congressi si celebrino. Un Pd rafforzato da una fase congressuale - prosegue Morciano - rivolta ad una unità di intenti sui temi cari del nostro popolo sarebbe anche più autorevole in tutti i processi politici, comprese le elezioni».


Simile l'opinione del segretario brindisino Francesco Rogoli: «Noi segretari provinciali del Pd abbiamo avuto solo un incontro con il commissario e al momento e lui ci ha illustrato il percorso che ci porterà al congresso. È stata indetta una vera e propria campagna. Sui tempi - prosegue Rogoli - non c'è stato modo di chiarirsi. Per noi che si faccia a luglio o a settembre non cambia nulla purché si faccia. All'appuntamento con la composizione delle liste occorre arrivare con gli organismi del partito che ci consentano di avere un clima di unità e rispondere bene alla sfida delle politiche. Arrivare alle politiche senza una struttura forte non conviene a nessuno perché la campagna elettorale la fanno i circoli non solo i candidati».
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Quotidiano Di Puglia