Contrordine compagni, e amici. La perimetrazione e il numero dei collegi elettorali di Camera e Senato definiti giovedì scorso dal relatore del Pd Emanuele Fiano e allegati...
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L’emendamento è passato grazie all’accordo tra Pd, M5s, Fi e Lega. Contro si sono espressi Mdp, Ap, Des-Cd, Ci, Direzione Italia e Alternativa Libera. Questi ultimi si sono in particolare scagliati sul fatto che l’emendamento definisce i collegi uninominali. Restano dubbi e perplessità anche a proposito del sistema con cui sono stati disegnati i nuovi collegi senatoriali.
L’emendamento Ferrari assegna una delega al governo di ben 12 mesi per disegnare i collegi (la delega in genere è di 30-45 giorni), ma in fase di prima applicazione prescrive che se si va a votare prima della definizione dei nuovi collegi, si adottano quelli usati per il Senato con il Mattarellum tra il 1994 e il 2001. I piccoli partiti sottolineano che questi collegi furono disegnati nel 1993, sulla base del censimento del 1991, con dati demografici diversi dagli attuali.
Antonio Distaso, deputato barese di Direzione Italia, ha sottolineato che «il sub emendamento Ferrari, che ridisegna i collegi camerali parametrandoli con quelli senatoriali del 1993, non considera che i collegi camerali del 1993 furono definiti sulla base del censimento del 1991. Nel frattempo sono intervenuti due nuovi censimenti, nel 2001 e nel 2011, che hanno profondamente cambiato la distribuzione della popolazione». Per Distaso «sarebbe più corretto attribuire al Governo, e non al relatore di maggioranza, previo congruo termine, la facoltà e la responsabilità di ridisegnare i collegi sulla base dell’ultimo censimento, di cui dovrebbe poi rendere conto al Parlamento».
Nel sud della Puglia il sub emendamento che ha definito gli ambiti territoriali per il Senato crea preoccupazioni per quanto riguarda la scarsa omogeneità dei Comuni accorpati soprattutto nel nuovo collegio di Brindisi, al quale risulta aggregato il collegio del Mattarellum che da Fasano arriva sino ad Adelfia e Rutigliano, Comuni alle porte di Bari.
Il collegio senatoriale ora contraddistinto con il numero 4 risulta composto dall’aggregazione dei collegi senatoriali 6 e 13. La situazione risulta scarsamente omogenea per quanto riguarda anche il collegio senatoriale ora contrassegnato con il numero 5 nel quale sono confluiti i Comuni che con il Mattarellum erano indicati con i numeri 7 e 12.
Ovviamente è più omogeneo il collegio senatoriale ora indicato con il numero 6, perché mette insieme tutti i Comuni a sud di Lecce, nel quale sono aggregati i vecchi collegi del Mattarellum indicati con i numeri 8 e 9.
Risulta infine omogeneo anche il collegio senatoriale, ricadente nella provincia di Taranto, contrassegnato con il numero 7, nel quale confluiscono i Comuni dei vecchi collegi senatoriali 10 e 11. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia