Caro-prezzi, controlli impossibili ma la trasparenza è obbligatoria

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Chiarezza e correttezza. Sono questi i dogmi che l’imprenditoria balneare pugliese deve tenere a mente per potere trovare spazio sul mercato e cercare la fidelizzazione del...

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Chiarezza e correttezza. Sono questi i dogmi che l’imprenditoria balneare pugliese deve tenere a mente per potere trovare spazio sul mercato e cercare la fidelizzazione del cliente. A sottolineare la necessità di seguire questa rotta madre sono gli stessi imprenditori, in un momento molto complicato come quello attuale caratterizzato da un generalizzato “caro vita”: una ricetta tanto semplice quanto fondamentale per potere incorniciare al meglio un lavoro quotidiano a servizio di turisti e vacanzieri. 

I controlli


Se i controlli sulle tariffe applicate all’interno di lidi e stabilimenti balneari non sono ipotizzabili, è la correttezza dell’offerta nei modi e nei termini a dovere fare la differenza, anche rispetto a fenomeni da “assalto alla diligenza” che avvengono in Puglia come nel resto del Paese. «Stop alla narrazione che fa passare noi imprenditori balneari – le parole di Sandro Portaccio, fondatore e oggi gestore coi figli di Lido Pizzo a Gallipoli – come quelli che non hanno alcun rispetto del consumatore e del nostro ospite. È bene ricordare infatti come i nostri clienti sono molto spesso legati alla struttura che li ospita da un legame forte, segno evidente che l’impegno profuso e i servizi offerti fanno la differenza e portano il turista a ritornare negli anni». Portaccio sottolinea come i prezzi proposti dagli stabilimenti balneari e dai lidi non siano poi così “selvaggi” come spesso si sbaglia a credere: «Entro il 31 ottobre di ogni anno ogni azienda è tenuta a comunicare alla Regione Puglia una nota completa sul tariffario che si vuole applicare nel corso della stagione successiva. Se passa questa data senza che l’azienda abbia adempiuto a questo obbligo, resta attiva la tariffa dell’ultima annata, altrimenti – continua l’imprenditore salentino – il prezziario vidimato dagli uffici regionali diviene quello ufficiale da esporre nella struttura e mettere a conoscenza della clientela». Nessuna necessità di correre a conclusioni affrettate per Sandro Portaccio, il quale aggiunge: «A fare la differenza sono sempre i servizi offerti e la qualità degli stessi, ogni esperienza imprenditoriale è differente dagli altri. Quest’anno è cambiato la tipologia di turismo, ma attenzione a dire che sia stata una stagione negativa se prima non si hanno i dati definitivi. Bisogna valutare caso per caso, situazioni singole e non fare di ogni erba un fascio. Serietà, competenza e capacità di assicurare a tutte le tasche la vacanza migliore possibile – conclude - restano le carte da giocare».


Sulla stessa lunghezza d’onda di Portaccio è anche Fabrizio Santorsola, vicepresidente presidente Fiba Puglia e titolare di Lido Santos a Savellestri, frazione rivierasca di Fasano nel brindisino. «Contro chi dice che le strutture balneari dovrebbero essere sottoposte a un più capillare e controllo dei prezzi applicati, è bene ricordare che nessuno può imporre a un imprenditore la tariffa massima. Ciascuno può fare come crede – tiene a puntualizzare Santorsola – sarà poi il mercato a dare il giudizio insindacabile promuovendo o bocciando l’offerta». Avere una condotta corretta che sappia abbinare servizi adeguati a prezzi equi è il “segreto” della buona riuscita dell’azione imprenditoriale nel settore balneare: «Non si inventa nulla di rivoluzionario – dice il numero uno della Federazione italiana balneari in Puglia – attrarre il cliente grazie a un miglioramento continuo dell’offerta è fondamentale. Il vacanziere che entra in una struttura deve essere trattato al meglio». Santorsola ricorda una sua idea lanciata nel recente passato, quella di inserire in una piattaforma a livello regionale tutte le strutture balneari in modo da semplificare la scelta del consumatore, e finita nel dimenticatoio e a proposito di situazioni cadute nel vuoto dice ancora: «Cinque anni fa il consiglio regionale pugliese votò all’unanimità la cosiddetta “legge delle stelle” quella che doveva rendere l’assegnazione di valore a ciascun lido a seconda dei servizi offerti e del rapporto tra qualità e prezzo. Una norma mai entrata in vigore per una serie di motivi, pandemia e freno di alcune parti interessate alla normativa in prima battuta – la conclusione di Fabrizio Santorsola - che sarebbe stata uno strumento importante per garantire le aspettative dei clienti».
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Quotidiano Di Puglia