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Andrà a processo il prossimo 7 maggio Filippo Caracciolo, capogruppo del Pd in consiglio regionale, per l’accusa di corruzione legata a un appalto, risalente a un’inchiesta del 2017 quando era assessore pro tempore all’Ambiente di Regione Puglia. La gup del tribunale di Bari, Ilaria Casu, nell’udienza preliminare di oggi, ha decretato il rinvio a giudizio anche per altri due imputati, ovvero l’allora direttore generale di Arca Puglia, Sapino Lupelli, ex dirigente di Arpa Puglia, e Donato Lamacchia, presidente della commissione della gara d’appalto del comune di Corato, entrata nelle mire degli imprenditori Massimo e Amedeo Manchisi. Secondo l’accusa Lupelli sarebbe stato intermediario tra Lamacchia e i Manchisi per far sì che ottenessero la commessa, poi effettivamente ricevuta per un importo di 5,5 milioni.
L'accusa
Secondo la pm Savina Toscano, Caracciolo avrebbe promesso a Lamacchia un posto di lavoro importante, un incarico dirigenziale, presso l’ente regionale, in cambio dell’alterazione degli esiti della gara indetta dal comune di Corato. Mentre Lupelli avrebbe promesso a Caracciolo un impegno per le elezioni del 2018, quando l’esponente dem era candidato alla Camera.
Prosciolto Amedeo Manchisi mentre il fratello Massimo ha patteggiato: 4 mesi e 20 giorni in continuazione con il precedente patteggiamento a 1 anno e 4 mesi, quindi una condanna totale di 1 anno, 8 mesi 20 giorni.
Quotidiano Di Puglia