Sì della Camera all'Election day: verso il voto il 20-21 settembre

Sì della Camera all'Election day: verso il voto il 20-21 settembre
Passa la linea del M5S, è andata esattamente come non si augurava il governatore Michele Emiliano. Con 257 voti favorevoli, 148 contrari e 3 astenuti la Camera, ieri, ha...

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Passa la linea del M5S, è andata esattamente come non si augurava il governatore Michele Emiliano. Con 257 voti favorevoli, 148 contrari e 3 astenuti la Camera, ieri, ha approvato il decreto legge che a causa dell'emergenza coronavirus sposta in autunno le elezioni suppletive, regionali e comunali originariamente previste in primavera, accorpandole con il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari con il meccanismo dell'election day.

Il provvedimento passa ora all'esame del Senato che dovrà convertirlo in legge entro venerdì prossimo, 19 giugno, pena la decadenza. La data dell'election day dovrebbe essere quella del 20 e 21 settembre.

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Emiliano, invece, sperava almeno che le Regionali si potessero svolgere la prima settimana di settembre per permettere alle scuole di aprire prima. Ma su questo punto, sempre ieri, è arrivata la proposta del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che sembra mettere d'accordo tutti: elezioni a settembre ma senza allestire i seggi nelle aule scolastiche. «Viste le scelte di carattere elettorale, sarebbe bene uno sforzo, da parte del governo, affinché i seggi siano in luoghi separati dalle scuole, come ad esempio le palestre», ha spiegato il leader dem, e presidente del Lazio, Nicola Zingaretti. «Concordando la questione con sindaci e prefetture - ha proseguito l'esponente del Pd - i seggi potrebbero essere allestiti in altri luoghi pubblici, così da evitare di interrompere l'anno scolastico». Ipotesi di lavoro accolta dal premier Giuseppe Conte.
Ma a dividere è anche la data che dovrà essere scelta per le urne, non esplicitamente prevista dal decreto, che indica soltanto una finestra, ma che potrebbe essere quella del 20 e 21 settembre.

Per quanto riguarda le elezioni regionali, il decreto prolunga di tre mesi la durata in carica dei consigli regionali, il cui rinnovo era previsto entro il prossimo 2 agosto 2020 e stabilisce che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori. In pratica la legislatura che in Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia scadeva lo scorso 31 maggio viene prolungata al 31 agosto e le elezioni potranno svolgersi a partire dal 6 settembre. Per le Comunali, invece, il turno annuale ordinario del 2020 viene spostato ad una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre, anziché tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nello stesso periodo si voterà anche per l'elezione dei consigli comunali e circoscrizionali che devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato, se le condizioni che rendono necessarie le elezioni si sono verificate entro il 27 luglio 2020. Si stabilisce tuttavia che quest'ultima disposizione non si applica alle elezioni degli organi circoscrizionali nei Comuni, come ad esempio Roma, dove il Consiglio comunale rimarrà in carica fino alla scadenza naturale prevista nel 2021. Per l'emergenza sanitaria è stato ridotto ad un terzo il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e candidature per le elezioni comunali e regionali, salvo diversa disposizione adottata, per queste ultime, dalle Regioni.

Viene poi stabilita l'applicazione delle norme sulla par condicio. «Appare auspicabile - ha affermato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - che nella prosecuzione del dialogo si individui una data da parte di tutti i soggetti deputati a farlo, dal governo come dalle Regioni, che rappresenti un punto di equilibrio per lo svolgimento delle elezioni nelle migliori condizioni. Una data che ritengo auspicabilmente unitaria, al fine di conciliare, con modalità uniformi, le esigenze di tutela della salute con quella della ripresa economica».


L'altra non buona notizia di giornata per Emiliano è arrivata dalle parole di Ettore Rosato, presidente di Italia Viva: «Alle prossime elezioni regionali saremo presenti su tutto il territorio, tanti bravi amministratori e sostenitori si stanno avvicinando al nostro progetto. Con il Pd non c'è alcun canale di dialogo, mentre stiamo parlando con i candidati governatori, Vincenzo De Luca per la Campania, Giani in Toscana, Mangialardi nelle Marche». Rosato non cita invece il governatore pugliese, chiudendo evidentemente ancora alla possibilità di un accorso che non spacchi la coalizione di centrosinistra in Puglia. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia