Con il caldo tornano le alghe in Puglia. L'Arpa: «Ecco come evitare i pericoli»

Con il caldo tornano le alghe in Puglia. L'Arpa: «Ecco come evitare i pericoli»
E' allarme Ostreopsis ovata, nota come alga tossica, sulle coste pugliesi: Bari, Brindisi e Lecce in particolare. ...

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E' allarme Ostreopsis ovata, nota come alga tossica, sulle coste pugliesi: Bari, Brindisi e Lecce in particolare.


L’Arpa, l'Agenzia Regionale per la Prevenzione dell'Ambiente, ha comunicato i dati del monitoraggio relativi alle ultime due settimane di luglio, dai quali risulta una concentrazione molto abbondante (livello massimo rosso) in sette punti della regione con picchi anche di tre milioni di cellule di alga al litro a porto Badisco e di un milione e 802mila alla Forcatella in provincia di Brindisi.



Nella provincia di Brindisi, livelli altissimi sono stati rilevati alla Forcatella e a Torre Canne (384mila di cellule), concentrazioni abbondanti ad Apani (228mila). Nella provincia di Lecce l'allarme rosso è scattato per porto Badisco con 3 milioni e 293mila cellule al litro e Ugento a Punta Mecolone.



A Bari il fenomeno colpisce con livello rosso le zone di Giovinazzo dove la concentrazione è di quasi 600mila cellule, a Santo Spirito con un milione e 78mila. Livello giallo (concentrazione abbondante) sul lungomare di San Giorgio con una presenza di 163mila cellule.



L’alga tossica è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate. Ha origine dai mari tropicali ma è stata importata qui nell’Adriatico dove si è adattata e si è pian piano sviluppata. Le prime segnalazioni nelle acque pugliesi risalgono al 2000. Le sue tossine hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini (ricci, stelle di mare, molluschi).



L'Arpa fa sapere che si sono riscontrati casi di malessere tra i bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e sopratutto dopo mareggiate (che favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell'aria).



Ecco perché, nel caso di certificata fioritura dell'alga, si deve limitare il consumo soprattutto dei ricci. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia