L'Anas: «La Bradanico-Salentina non si farà»

L'Anas: «La Bradanico-Salentina non si farà»
La sensazione è quella di un sogno infranto proprio quando stava per avverarsi. Dopo oltre 40 anni di attese, rivendicazioni, promesse, speranze e delusioni, il...

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La sensazione è quella di un sogno infranto proprio quando stava per avverarsi. Dopo oltre 40 anni di attese, rivendicazioni, promesse, speranze e delusioni, il completamento della BradanicoSalentina, la strada che avrebbe congiunto Taranto e Lecce, senza deviazioni né intralci, sembrava cosa fatta. Seppur senza le quattro corsie, ampiamente invocate dal territorio l’opera era da considerarsi ormai in dirittura d’arrivo. Ed invece, ancora una volta, la storia di questa infrastruttura riserva sorprese non buone. Nella riunione della Conferenza di servizi che si è tenuta ieri a Bari tra Anas e i rappresentanti politici del territorio nord salentino, è emerso che la realizzazione della bretella non avverrà, almeno in tempi brevi. Nonostante le rassicurazioni di Anas e nonostante un finanziamento del Ministero dei Trasporti di 260 milioni di euro per la definizione del tratto tra San Pancrazio Salentino e Lecce. Una doccia fredda che ha colto di sorpresa i sindaci presenti all’incontro. La riunione di ieri, che ha fatto seguito ad altri appuntamenti tecnici tra le parti, serviva sostanzialmente a definire il percorso finale del tratto in questione.

I sindaci

I sindaci presenti erano pronti ad accettare, anche se in subordine, un tracciato che conducesse da San Pancrazio alla zona industriale di Lecce, anche a due sole corsie. Una decisione che giungeva dopo la mancata convocazione a Roma da parte del Mit con i sindaci dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, che ne avevano fatto richiesta. E dunque, purché la Bradanico – Salentina si facesse, andava bene anche un tronco finale a 2 corsie. Ma ecco la doccia fredda che rimette tutto in discussione. Nell’accordo di programma 2021 - 2025 del Cipe non è inserito il progetto dell’arteria stradale. Più che stralciato, depennato quindi, malgrado le garanzie a tal proposito espresse da Anas. Nelle parole di François Imperiale, sindaco di Guagnano, tutta l’amarezza e lo sconforto, per un epilogo di così pesante portata. «Dobbiamo purtroppo registrare una forte delusione dall'incontro di ieri a Bari -ha affermato-per una riunione che sancisce, di fatto, la scarsa considerazione che viene riservata al nostro territorio. Abbiamo appreso, a differenza di quanto si è sempre sostenuto, che non ci è più nessun finanziamento per completare la Bradanico–Salentina. Si è infatti chiuso un accordo tra il il Mit e Anas che non prevede la realizzazione del tronco finale dell’infrastruttura, né a due né a quattro corsie. In Puglia, in base all’Accordo di programma relativo al periodo 2021 – 2025, saranno finanziati soltanto gli interventi per la statale 100. Una mannaia per noi e per le nostre speranze di riuscire finalmente, dopo oltre 40 anni, a vedere ultimata questa fondamentale arteria stradale. E dire che, pur di mettere la parola fine alla vicenda, come Unione dei Comuni del Nord Salento eravamo anche disposti ad accettare il completamento del percorso con un tracciato a due corsie, piuttosto che le quattro sempre invocate, con una strada che da San Pancrazio giungesse direttamente alla zona industriale di Lecce. Ed invece adesso ci troviamo con in mano un pugno di mosche».

«Ma non ci rassegniamo assolutamente ad essere considerati un territorio di serie B - ha aggiunto Imperiale - e chiederemo congiuntamente che nel prossimo Accordo di programma del Cipe per gli anni 2026–2030 si porti a termine la Bradanico–Salentina solo ed esclusivamente a 4 corsie. Nessuna altra opzione. È una battaglia che porteremo avanti convinti e con forza. Ed è indispensabile, adesso, il coinvolgimento dei rappresentanti istituzionali del territorio, a tutti i livelli. Vedremo nei prossimi giorni chi sarà il nuovo assessore regionali ai Trasporti e quindi procederemo a programmare i vari passaggi per giungere alla conclusione auspicata. Certamente, come detto, vogliamo al nostro fianco sia i consiglieri regionali sia i deputati della zona per organizzare un fronte comune ad ottenere ciò che chiediamo da più di 40 anni. Credo che sia un atto dovuto per lo sviluppo e l’ulteriore crescita del Nord Salento». La battaglia prosegue.

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Quotidiano Di Puglia