Chi pensa che l’economia e il credito bancario siano materie da contabili potrebbe incontrare molte sorprese ripercorrendo i vent’anni di storia della Banca Popolare...
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Ma non tutti la pensavano allo stesso modo: nell’entroterra produttivo del Salento, tra Parabita e Matino, due delle realtà più forti del settore, la Banca Popolare di Lecce e la Banca Popolare Sud Puglia, erano ben decise a non mollare e se il problema erano le dimensioni decisero di aggirarlo mettendosi insieme. Il “matrimonio” si celebrò il 2 giugno 1994, dando vita al nucleo fondativo della “Banca Popolare Pugliese”, una realtà salentina per origini e cromosomi, ma come annunciava il nome, con l’ambizione di guardare a un orizzonte regionale. L’idea era infatti diventare più forti delle logiche del mercato, preservando l’autonomia e l’indipendenza di un credito del territorio legato non solo a un profondo radicamento ma anche alla conoscenza diretta della realtà: un valore aggiunto da non sottovalutare.
L’impresa convinse e poco più tardi arrivò l’acquisizione delle banche di credito cooperativo di Cellino San Marco e San Pancrazio Salentino, arricchendosi di un’esperienza culturale differente: la condivisione degli obiettivi da parte di una moltitudine di risparmiatori associati.
Nel 1999, al gruppo si unì anche la Bcc di Otranto, dando, così, maggior respiro alla nuova azienda che aprì 13 nuovi sportelli nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto e Bari. Il passaggio successivo avvenne nel 2006 quando anche la Bcc di Ruvo di Puglia entrò in Bpp. Ma la presenza nell’intera regione viene conquistata definitivamente nel 2007, con l’acquisizione di 17 sportelli da Banca Carime, concentrati soprattutto nell’area barese e in quella dauna. Ben presto arrivano anche Molise e Basilicata.
La nuova dimensione e i finanziamenti più corposi danno luogo all’aumento di capitale di oltre 52 milioni di euro. Non è soltanto un’operazione finanziaria, ma anche un test di credibilità imposto dai cambiamenti e dalla sfida del rinnovamento, che arriva senza tradire le proprie origini e l’etica aziendale. Principi messi nero su bianco con azioni concrete: già nel 2000 la Banca è tra le prime in Italia a pubblicare il suo bilancio sociale, realizzando l’ideale della “casa di vetro” con programmi e obiettivi visibili e condivisibili da tutti i soci. Non solo, si dota anche di un proprio Codice Etico per l’idoneità del sistema dei controlli interni e del modello organizzativo. Ed è con questa struttura forte che l’istituto entra nell’era del multicanale. Nel 2001 nasce la “Banca virtuale”, fruibile in rete e al passo coi tempi. Nello stesso anno la banca si dota della sua rete di promotori finanziari e gestori di imprese, dedicati alla clientela con esigenze più complesse.
In pochi anni la rete di Agenti in Attività Finanziarie sarà presente non solo in Puglia, ma anche in Campania, Sicilia, Lazio, Basilicata, Molise, Abruzzo, Toscana, Piemonte, Lombardia e Sardegna. La famiglia intanto si allarga ancora. In anni in cui il credito ha subito una contrazione a causa della crisi economica 2008-2009, Bpp non chiude le porte del credito alle imprese e continua a finanziare le famiglie, investendo ancora nel capitale sociale del territorio, un principio irrinunciabile per questa piccola grande banca, che con i suoi vent’anni è solo all’inizio. Tanto che è già pronto il nuovo strumento operativo: la Fondazione “Banca Popolare Pugliese-Giorgio Primiceri”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia