l primo giorno nel Salento è intenso, i primi ascolti sono già carichi di significato, le dichiarazioni tracciano una strada chiara: la Commissione parlamentare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
visita_rosy_bindi-1568138.html
Prima c’è stato il tempo per visitare masseria Canali, a Mesagne, che da simbolo del potere mafioso è diventato nel giro di pochi anni espressione della forza dello Stato. E oggi, nuovi fronti: in particolare quelli tarantini, che si concretizzeranno negli ascolti del procuratore e del prefetto di Taranto Franco Sebastio e Umberto Guidato.
Le audizioni iniziano nel pomeriggio, presso la Prefettura leccese.
Prima dell’avvio delle audizioni, la Bindi si è soffermata su alcuni aspetti che verranno affrontati in questi due giorni.
«Il presidente Emiliano - ha detto riferendosi all’incontro avuto con il governatore pugliese - ci ha fatto una fotografia di tutta la realtà pugliese, con un’attenzione particolare a questo distretto, sia dal punto di vista della criminalità che da quello dei rapporti tra criminalità e politica. Ma noi siamo qui per ascoltare i prefetti e i procuratori. Qui - ha continuato - c’è ancora una presenza molto pericolosa che ha le caratteristiche del metodo mafioso tradizionale: droga, estorsioni, incendi, minacce». Ma non solo. Anzi: è una mafia che si evolve, che si porta al passo con i tempi, per così dire. E così, senza entrare nello specifico, la Bindi anticipa uno dei temi: le presunte infiltrazioni tra ciminalità e politica. «La mafia locale presenta anche dei rapporti preoccupanti con la politica, che sono di particolare interesse per la Commissione. Approfondiremo tutti i casi, siamo qui per questo». E poi ancora, sempre sul rapporto tra malavita e pubblica amministrazione: «La peculiarità della mafia, del potere mafioso, è il rapporto con altri poteri. È un potere che è sempre in relazione con la politica, con l’economia. Quella della mafia non è solo una storia di criminalità: è una storia di relazioni criminali con gli altri poteri. Questa è la mafia, e come tale va combattuta. E oggi c’è molta più consapevolezza del fatto che la mafia esiste, che non è solo in Sicilia, in Puglia, in Calabria, in Campania, ma è in tutta Italia, in Europa e nel mondo. E se la mafia è tutto questo, colpirla allora significa anche colpire e recidere questi rapporti».
Gran parte di questi temi sono stati poi affrontati nelle audizioni, che sono andate avanti fino alle 20.30. La Commissione ha ascoltato il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, e i vertici delle forze dell’ordine locali: il questore Pierluigi D’Angelo, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di finanza, i colonnelli Nicodemo Macrì e Bruno Salsano, e il capo centro della Direzione investigativa antimafia di Bari, il colonnello Leonardo Matera. A seguire, è stato sentito il prefetto di Brindisi Annunziato Vardè. I lavori della Commissione proseguiranno oggi, con una giornata altrettanto intensa. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia