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Sarà fatto a metà del mese prossimo, probabilmente il 14 maggio, il “tagliando” alle misure anti-Covid varate dal governo con l’ultimo decreto. In primis al coprifuoco delle 22. L’ordine del giorno votato ieri dalla Camera, dopo il pressing di Matteo Salvini e di Forza Italia, nella sostanza sposta però poco o nulla. Questo il testo: «La maggioranza impegna il governo nel mese di maggio a valutare, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese con il decreto-legge n. 52 del 2021, anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento».
Ciò significa che non è stata fissata alcuna scadenza e che la data del 14 maggio è soltanto un’ipotesi.
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L’ipotesi più probabile, per permettere a bar e ristoranti con tavoli all’aperto (quelli al chiuso riapriranno soltanto il 1° giugno ed esclusivamente a pranzo) di recuperare le perdite accumulate nei mesi di chiusura, è di posticipare alle 23 o alle 23.30 (ora è alle 22) la chiusura serale. E, di conseguenza, portare alle 24 l’inizio del coprifuoco. Difficile che a maggio il Cts e il ministero della Salute possano accogliere la richiesta della Lega e di Forza Italia di cancellare del tutto il coprifuoco. Per l’abolizione, con ogni probabilità, occorrerà attendere giugno o luglio.
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