Il contrario di popolo non è élite. Il contrario di popolo è terrorismo. Per una ragione elementare: perché il terrorismo, quando dimostra efficacia e...
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Naturalmente riuscire a ragionare con freddezza selezionando le fonti più attendibili della cronaca e dell’interpretazione costituirebbe una possibilità in più per uscire dallo stato nevrastenico in cui versano gli europei e gli occidentali. Ci sono però diverse contro-indicazioni a questa chance. La prima è che gli attentati terroristici inducono a votare le forze che promettono la più rapida fine dell’insicurezza, da raggiungere attraverso una repressione dura e sistematica, ben attenta a colpire i supposti serbatoi degli eserciti terroristici, e cioè il mondo degli immigrati, vecchi e nuovi, irregolari e regolari. La seconda è lo stato pre-psicotico collettivo nei confronti dell’intera cultura musulmana, a partire dal suo testo religioso fondante, accusato di contenere, in sostanza, un progetto di schiacciamento delle altre fedi e delle altre culture, e dunque spacciato come fondamento credibile del terrorismo fondamentalista. La terza contro-indicazione alla ragionevolezza è costituita dall’interesse delle forze che reclamano una svolta travestita da populismo ma nella sostanza indirizzata verso una forma di “autoritarismo democratico” (o di “democrazia autoritaria”). La cancellazione del tabù dell’autoritarismo sta avvenendo in più modi e in più luoghi e si accompagna inevitabilmente all’emergere di venti di guerra, perché la logica autoritaria (figlia a sua volta di un leaderismo esasperato e spettacolarizzato) da sempre serra le fila attraverso la chiamata nazionalistica e si fa aggressiva. Perché il genere umano, e l’Occidente soprattutto, dovrebbe volere una soluzione di questo tipo? Come molte perturbazioni irrazionalistiche, anche questa accade in un mondo che è erede di un modello debole e menzognero, nel nostro caso quello della decostruzione del Welfare e dei sogni infondati della prima ondata di globalizzazione. In un mondo mai così popolato la concentrazione della ricchezza è ora massima, e ciò crea un terreno favorevole per il ritorno all’idea di politica come protezione degli establishment attraverso la pura forza, e cioè all’idea di politica come guerra sociale. Il racconto e l’azione dei terroristi puntano a generare paure di massa, mentre la narrazione abituale dei media occidentali si interrompe a ogni attentato, esasperando lo stato di eccezione simbolico. Le due storie si completano accelerando la mutazione di Jekyll in Hyde, folla universale fatta di atomi impauriti e inferociti, talmente perturbati dalle emozioni da non accorgersi dell’autentica eccezionalità del momento, con le urne di mezza Europa che stanno per essere aperte al voto nel giro di pochi mesi. Rischi ce ne sono, e sono tanti. La soluzione ragionevole – convivere per un certo tempo con le espressioni terroristiche del male senza precipitare nella disperazione violenta – è ben poco affascinante. Gli eventuali Lumi dell’Europa non sono mai stati così freddi e poco ospitali. È il momento giusto, per chi ha in mente un‘idea di popolo come folla da aizzare contro istituzioni comuni da smantellare, di assestare il terzo colpo dopo la Brexit e l’elezione di Trump. I terroristi, chiunque essi siano, hanno fatto la loro ultima mossa, favorevole a Mister Hyde. E tuttavia i cittadini francesi hanno ancora la fragile chance di piegare le urne a un esito diverso da come lo “spirito del tempo” si appresta a festeggiare. C’è tempo fino a domenica, nei seggi francesi, per veder rispuntare all’Eliseo un qualche dottor Jekyll.
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Quotidiano Di Puglia