Gite scolastiche: tutti gli errori del Ministero

Gite scolastiche: tutti gli errori del Ministero
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È davvero penoso dover constatare come talvolta si riesca a farsi male da soli. In questi giorni la Puglia (ma l’argomento riguarda tutt’Italia), è stata investita da una pioggia di disdette di gite scolastiche, sia per quelle già programmate, sia per altre che si stavano approntando. Dalle scuole elementari a quelle superiori. Siamo nel tradizionale periodo di organizzazione dei viaggi d’istruzione. Cosa è successo? È bastata un’improvvida circolare del Ministero per allarmare i docenti, chiamati a un singolare aggravio di responsabilità, se bisogna subito riconoscere che di responsabilità sin qui se ne sono assunta anche troppa, persino a loro spese, accompagnando in tutti questi anni i ragazzi nei loro viaggi d’istruzione. Che fanno parte della didattica, anche se non mancano veri e propri “guastatori” che predicano l’inutilità di detti viaggi.


Forse è in questo clima “incoraggiante”, che il Miur partorisce la circolare n.674 del 3 febbraio 2016, inutilmente intrisa d’allarme e senza la necessaria chiarezza. Oltre ad imporre ai dirigenti l’accertamento che la ditta aggiudicataria dei servizi bus sia in possesso di tutti i requisiti (ma questo avveniva già prima), i “compiti” dovranno poi farli i professori, chiamati a controllare gomme, freni e altro. Non basta. Dovranno dare un’occhiata al conducente per accertarsi se ciò che sta bevendo sia acqua e non altra bevanda. Peggio, poi, se armeggia con qualche bustina. Che farebbe pensare a sostanze psicotrope. Guai, ancora, per i professori, anche se sono stanchi, abbandonarsi sui sedili e sonnecchiare. Si dovranno dare il turno di vedetta per controllare quell’autista che ha una faccia così e così e un piede sul pedale che non convince del tutto. E meno male che questa circolare in un punto sembra alleggerire il compito e voler aiutare i docenti (con risultati, però, umoristici), quando fornisce le “linee guida” della sorveglianza: “a sentimento” si controllerà il mezzo che trasporta i ragazzi per rendersi conto della sua efficienza; “in maniera empirica”, poi, si guarderà a tutto il resto: ruote e luci, retrovisori e gomme. Di chiamare o meno la polizia per una controllatina – bontà della circolare – si lascia ampia facoltà. Si fa prima a chiedere (ai professori) di rifare gli esami della loro patente-auto prima di intraprendere un viaggio. E la questione, davvero grave, non finisce qui, colorandosi di comicità. Che scatta nel momento in cui (su sollecitazione di sindacati, docenti, dirigenti scolastici e tutto il mondo del turismo che organizza tali viaggi, a chiedere il ritiro della circolare) il ministero è stato costretto a rispondere, interpretando però a suo modo la circolare da esso stesso inviata. Dicendo che nulla cambia rispetto al passato (ripete, rispetto alla circolare del 1992) e intervenendo persino sull’interpretazione del testo. Ai professori, poi, di storia e filosofia, di italiano, latino, matematica o scienze! Pertanto, secondo il Miur migliaia di docenti non hanno capito il testo.


Tanto pressappochismo e disinvoltura nell’emanare circolari ha così contribuito a creare problemi aggiuntivi a un settore, quello del turismo scolastico, in crescita negli ultimi anni, ma che ha sempre convissuto con ostacoli di ogni sorta. A questo punto non si capisce come si possa rapidamente rimediare a questa situazione e soprattutto chi debba prendere l’iniziativa e tenere vivo il dibattito sulla materia. Serve davvero una “task force” dei portatori di interessi (culturali, beninteso, della Scuola stessa, economici, del comparto-turismo, e di ogni altra autorità possibile), per maturare decisioni razionali, evitando bizzarrie di ogni tipo.
*guida turistica
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Quotidiano Di Puglia