XJ50, debutta la serie speciale dell’ammiraglia Jaguar per celebrarne i 50 anni

La Jaguar XJ50 special edition
ROMA - Costruita a Coventry, presentata in anteprima mondiale al recente Salone di Pechino, ora pronta a debuttare in cento Paesi del mondo, Italia compresa, dove è stato...

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ROMA - Costruita a Coventry, presentata in anteprima mondiale al recente Salone di Pechino, ora pronta a debuttare in cento Paesi del mondo, Italia compresa, dove è stato fissato un prezzo vicinissimo ai 100.000 euro (99.130, optional esclusi). E’ la Jaguar XJ50, special edition della leggendaria ammiraglia inglese, con la quale vengono celebrati i 50 anni di vita del modello.


Un’operazione proiettata sul futuro del marchio caro a famiglie reali, leader politici, celebrità, Vip e magnati sparsi per il mondo, e allo stesso tempo indissolubilmente legata al passato, ovvero a otto generazioni di vetture al top per eleganza, comfort e prestazioni. In proposito, il responsabile dello stile Jaguar, Jan Callum, ha tenuto a sottolineare: “Questa è una vettura che vale la pena di celebrare perché la XJ50 rende omaggio ad uno dei pilastri del nostro marchio, che consideriamo come una delle berline sportive più belle del mondo.”

Esternamente, gli aggiornamenti estetici prevedono paraurti anteriori e posteriori in stile Autobiography, nuovi cerchi da 20 pollici, una griglia frontale in colore nero e badge esclusivi nelle prese d’aria laterali e nel posteriore. Per questa versione speciale è disponibile anche una straordinaria varietà di colori, mentre all’interno il lussuoso abitacolo è caratterizzato da sedili trapuntati con trama a rombi, logo Jaguar in rilievo nei poggiatesta e logo XJ50 nel bracciolo centrale. Altri elementi di distinzione sono i battitacco illuminati, le levette del cambio anodizzate e i pedali in metallo lucido. Quanto al motore, sul mercato italiano è disponibile esclusivamente il 3.0 litri diesel da 300 cavalli, montato sulla versione a passo corto (il passo lungo, privilegiato in Cina, aumenta la lunghezza da 5,13 a 5,26 metri).

Tanta cura messa nella definizione dei dettagli è perfettamente in linea con la tradizione del modello, al top per lusso e raffinatezza sin dal 1968, quando nacque la prima serie XJ, antesignana di una dinastia evolutasi lungo otto generazioni. Dopo appena quattro anni dal lancio – vale la pena ricordarlo – si collocò al top, distinguendosi come la quattro posti più veloce del suo tempo: sotto al cofano, del resto, adottava un motore 12 cilindri, che le assicurava una velocità massima di 225 km/h.

Con il passare del tempo debuttarono anche altri modelli, sia sportivi che a passo lungo, a quattro e a due porte. Nel 1975, la seconda serie fu la prima auto ad offrire una versione coupé due porte, mentre la XJ40, prodotta per otto anni a partire dal 1986, introdusse la celebre leva del cambio a forma di “J” e le sospensioni autolivellanti. A partire dal 2003, una rivoluzionaria monoscocca in alluminio ha contribuito alla riduzione del peso della XJ del 40%, prima che l’attuale gamma introducesse alcune tecnologie aggiuntive come la trazione integrale e il quadro strumenti virtuale. Con la rivoluzione stilistica di Ian Callum, poi, sulla XJ sono stati introdotti il lunotto posteriore avvolgente e fari posteriori ispirati agli artigli dei felini.










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Quotidiano Di Puglia