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Tra le case automobilistiche “storiche” – escludendo quindi il fenomeno Tesla relativamente recente – Volvo è probabilmente quella che per prima ha messo nero su bianco la sua fiducia nell’elettrificazione presentando un piano strategico fatto di scadenze precise e frutto di un approccio globale al tema della sostenibilità, come dimostra la promessa che entro il 2025 tutte le attività del gruppo saranno a impatto zero sul clima e sull’ambiente. In quest’ottica, il prodotto ha evidentemente un ruolo di primo piano, e anche in questo caso le promesse sono precise e quasi “integraliste”: entro il 2030 dalle fabbriche del costruttore svedese usciranno esclusivamente auto 100% elettriche che già 5 anni prima arriveranno a rappresentare il 50% della produzione, mentre la restante metà sarà rappresentata da motorizzazione ibride. Qualcuno ha espresso dei dubbi sulla credibilità di una rivoluzione così ravvicinata, ma se è vero che il buon giorno si vede dal mattino i presupposti ci sono tutti. Basta dare un’occhiata all’attuale catalogo del brand per vedere che dei nove modelli a listino soltanto la XC40 è proposta anche in versione esclusivamente termica. Per il resto, l’intera offerta comprende soltanto motorizzazioni elettrificate, seppure secondo differenti modalità: mild-hybrid benzina e diesel, ibride plug-in a benzina ed elettriche pure.
Proprio queste ultime costituiscono la punta più avanzata di questo processo evolutivo che già oggi può contare su due modelli la cui propulsione è affidata soltanto alla batteria: la XC40 Recharge e la C40 Recharge.
La famiglia a emissioni zero di Goteborg è pronta ad accogliere la versione di serie dalla Recharge Concept, un grande Suv destinato dapprima ad affiancare la rinnovata XC90, per poi prenderne il posto quando – nel 2025 – il Suv più grande della gamma uscirà di scena contestualmente con l’addio alla propulsione termica. Realizzata su una piattaforma completamente nuova, la prossima new entry potrebbe ereditare il nome – Embla – dalla prima donna, l’equivalente della nostra Eva, della mitologia nordica e sarà il primo modello a utilizzare il sistema operativo VolvoCarsOS, sviluppato in casa con la collaborazione di Nvidia e in grado di gestire funzioni di guida autonoma di livello 3.Per il resto, come detto all’inizio, l’intera gamma del costruttore svedese è elettrificata, sia in modalità mild-hybrid sia con tecnologia plug-in, l’ibrido ricaricabile “alla spina” che è disponibile per tutti i modelli, eccetto le declinazioni “avventurose”, battezzate Cross Country, delle station wagon V60 e V90. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia