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LONDRA - Arriva dalla Gran Bretagna una speciale macchina trasportata su autocarro che risolve rapidamente e con bassi costi il problema delle buche nell’asfalto. Una tecnologia che è stata accolta con entusiasmo dai sudditi di re Carlo III storicamente afflitti da una rete stradale soprattutto extra urbana con asfaltature problematiche. Ma che potrebbe benissimo essere impiegata a Roma o nelle altre zone del Paese in cui le irregolarità del fondo stradale creano problemi agli utenti e rendono pericolosa la circolazione. Il sistema Velocity Patching (come illustra il video disponibile su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=1rU3zvGX2KQ) sfrutta una macchina che pulisce, sigilla e inserisce l’aggregato bituminoso nei difetti stradali. L’intero processo richiede poco più di tre minuti e utilizza una squadra di tre persone - ma ne possono bastare due - si reca nel luogo in cui si trovano le buche.
L’autista del camion può aiutare l’operatore principale a scaricare il compattatore di asfalto dal veicolo e rimetterlo a posto quando il lavoro finisce oppure può esserne anche l’utilizzatore.
A questo punto viene messo a terra il compattatore d’asfalto per la rifinitura. Velocity Patching ha misurato il tempo necessario per riparare completamente esattamente 3 minuti e 5 secondi con un costo corrispondente a 20 euro, mentre le ‘toppè tradizionali richiedono una spesa attorno ai 70 euro. Il metodo di riparazione non richiede scavi, non genera rifiuti e per la sua rapidità non rende quasi mai necessaria la chiusura delle strade. La produttività resta il punto forte: mentre il metodo tradizionale può gestire solo 20 riparazioni al giorno, il sistema Velocity Patching può farne 200.
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