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MILANO - «Auto, cibo, moda, design. Sono tutte materie legate allo stile di vita e alla tradizione italiana. Le conosco, alcune le ho gestite in prima persona. E sono quelle cui voglio dedicarmi». A raccontarsi è Tomaso Trussardi, classe 1983, figlio di Nicola ed erede dello storico marchio di moda, negli ultimi anni spesso sotto i riflettori anche per il suo matrimonio appena terminato con Michelle Hunziker. Ora, però, in un’inedita veste televisiva alla guida di «Mv 3200 c - Un mito amplificato», speciale viaggio incentrato sulla trasformazione di un «mito» di auto in un bolide avveniristico, che dopo il primo assaggio andata in onda a dicembre, si conclude su Motor Trend (canale 59) lunedì 14 febbraio alle 22.15, già disponibile in anteprima su Discovery+. «L’idea nasce dalla mia grande passione per i motori, di cui scrivo anche come giornalista su alcune riviste - racconta Trussardi - Da poco, poi, sono diventato Ambassador della Motor Valley dell’Emilia Romagna», oggi capitale mondiale nella produzione di supercar e moto ad alte performance, dove è stato girato lo speciale.
Da sempre estimatore delle ‘youngtimer’, da tempo Trussardi coltivava il sogno di dedicarsi a una restomod, ovvero l’arte di restaurare auto classiche, modernizzandole. In questo caso, si è dedicato alla Maserati 3200 Gt. «All’epoca in cui uscì - racconta - ero ragazzino, ma già in età da patente.
Quando hai un’azienda che si chiama come te e non funziona, la devi mettere a posto. Non la chiamerei ‘una fortunà, come pensa qualcuno, ma un onere e un onore. Oggi sono azionista con il 30%, che non è poco, ma voglio investire anche su di me e le mie passioni. Collaboro con diverse aziende, mi occupo di organizzare eventi legati alle auto e al cibo». Sulla separazione da Michelle Hunziker, non vuole tornare. «Quello che dovevo dire l’ho detto - risponde - C’è stato già troppo clamore, troppe speculazioni. E non sarebbe corretto nei confronti di Michelle». Ma da imprenditore, come vede il futuro per l’Italia, nel pieno degli investimenti del Pnrr? «Siamo un Paese ancora legato alla old economy - riflette - È anche la nostra forza nel mondo. Spero però che questi miliardi in arrivo, possano aiutarci a compiere uno switch mentale verso la new economy, perché oggi per aprire una start up da noi ci vogliono veramente gli attributi. E fra 20 anni il mondo sarà completamente diverso. Chissà, ci saranno le low cost per andare nello Spazio». Lei ci andrebbe? «Nella mia vita ci sono stati periodi anni in cui prendevo più di cento aerei l’anno. Ho capito che l’aria non è il mio elemento», sorride. E in politica, scenderebbe? «Mi è stato chiesto, diverse volte, anche recentemente, da entrambe le fazioni - rivela - Sia per le Europee, come premier, sindaco. Ho sempre rifiutato. Le mie attività imprenditoriali fanno leva soprattutto sull’immagine e con la macchina del fango che vedo in giro, il gioco non varrebbe la candela».
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