Svelato C-Cat 62, il nuovo modello di C-Catamarans. Tutto il relax di uno yacht con il silenzio di una barca a vela

C-Cat 62, il nuovo modello di C-Catamarans
ROMA - Quanti vogliano coniugare la comodità di una villa al mare con la velocità di un motoryacht e il silenzio di una barca a vela ora hanno un obiettivo, il nuovo...

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ROMA - Quanti vogliano coniugare la comodità di una villa al mare con la velocità di un motoryacht e il silenzio di una barca a vela ora hanno un obiettivo, il nuovo modello del cantiere romano C-Catamarans, un modo di aprire la porta al futuro simboleggiato dai multiscafi, oggi perfino meno penalizzati nelle tariffe di ormeggio in molti porti italiani. Il C-Cat 62 è un catamarano vicino ai 20 metri fuori tutto (m.19,27), con una larghezza massima di m.8,45 e un dislocamento di 14 tonnellate. Costruito secondo criteri di robustezza, ma attento ai pesi totali, utilizza pannellature in sandwhich alveolare Nomex con finiture di lusso in legni Alpi e Tabu, le stesse che caratterizzano tutta la linea degli interni nei modelli C-Cat.


Progettato a più mani da Marco Amadio, Marco Rogolino e Luigi Cirillo, il nuovo Cat porta anche la firma italiana più nota nel settore dei pluriscafi, quella di Enrico Contreas, che varò il suo primo Mattia di 4,90 metri nel lontano 1971. Suo anche il progetto del primo catamarano in VTR, il Mattia 39’, presentato al salone di Genova qualche anno dopo, ma la storia non si è più fermata.

Il nuovo C-Cat 62 continua dunque la linea del C-Cat 37 (progettata per il cantiere romano dal francese Marc Lombard) e si propone con tutte le carte in regola per inserirsi nel settore dei grandi yacht a vela e a motore. Se con i due Volvo Penta S-Drive da 75 Hp riesce a viaggiare a 12 nodi, infatti, con i 180 metri quadrati di randa e solent dovrebbe raggiungere i 25, un traguardo impensabile per un monocarena da crociera.

Il piano velico è stato studiato per una gestione semplice, che non richieda un equipaggio numeroso, e consenta, invece, una navigazione serena anche in velocità. Le linee degli scafi sono filanti e sottili, ma lasciano la coperta libera e ottimizzata nelle manovre, affinché siano tutte sempre facili e intuitive. Le timonerie rialzate nella tuga, ad esempio, sono progettate in modo da permettere la migliore visuale a chi governa il catamarano, liberando lo spazio in pozzetto. Chiamarlo pozzetto però è riduttivo, in realtà è un vero salone open air che, grazie ad una vetrata apribile, può diventare parte integrante del quadrato.

Anche 14 ospiti possono godere di spazio personale abbondante nelle cabine – non ne dubitavamo, vista la natura del progetto –tutte arredate con colori chiari, come i 3 bagni. Tutti gli ambienti interni hanno, inoltre, ampie finestre, a filo coperta, perché la luminosità sia un punto di forza nelle cabine come nei bagni.

Il C-Cat 62 viene proposto in due allestimenti, St.Barth, che si rifà alla fama modaiola dell’isola caraibica, e Antigua, sempre molto rifinita negli interni, ma con una maggiore attenzione a ridurre i pesi per esaltare le prestazioni.


Enrico Contreas crede molto in questo nuovo progetto: “Il C-Cat 62 è il compendio di una lunga serie di disegni e costruzioni, l’espressione del connubio perfetto tra il design italiano la fruibilità degli spazi, la velocità, la maneggevolezza sulle onde ed il comfort anche nelle lunghe navigazioni”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia