Suzuki Katana, un mito che ritorna. Tecnologia moderna con un look retrò

La Suzuki Katana
MILANO - Suzuki Katana ritorna nel mondo moto conservando il fascino del modello iconico che debuttò nel 1981, offrendo però nuove soluzioni stilistiche e tecniche,...

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MILANO - Suzuki Katana ritorna nel mondo moto conservando il fascino del modello iconico che debuttò nel 1981, offrendo però nuove soluzioni stilistiche e tecniche, per conquistare i sempre più numerosi appassionati di moto che coniugano passato, presente e futuro.


Il progetto della Katana prende le mosse dalla Katana 3.0 Concept, realizzata da Engines Engineering su disegno dell’italiano Rodolfo Frascoli ed esposta a Eicma 2017 tra i commenti entusiastici del pubblico e degli addetti ai lavori. Ecco così che ha preso forma la nuova moto, con un cupolino con faro a LED, accenti rossi e la sella bicolore che rendono un doveroso tributo all’antenata. La posizione di guida è leggermente eretta, la sella è a 825 mm da terra. C'è una strumentazione multifunzione, con un pannello LCD che fornisce al pilota tutte le informazioni necessarie in modo chiaro, in ogni condizione meteo e di luce. E spicca un codino alto e snello, con il portatarga posizionato sulla ruota posteriore.

La base meccanica è della GSX-R1000 K5 del 2005. Gli ingegneri di Hamamatsu hanno lavorato a lungo su questo quattro cilindri, trovando una messa a punto ideale per un impiego stradale, grazie anche all’adozione di un impianto di scarico 4-in-2-in-1. La potenza massima è di ben 150 cv, con un bel tiro ai bassi e ai medi. Le dimensioni contenute del motore hanno permesso di realizzare un telaio in alluminio a doppio trave rigido e molto compatto, che collega in modo diretto il cannotto di sterzo al forcellone. Quest’ultimo è ereditato dalla GSX-R1000 del 2016 e sostiene direttamente il braccetto laterale portatarga, che integra gli indicatori di direzione.


La forcella è una KYB a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile, mentre il mono prevede la regolazione del precarico molla e del freno idraulico in estensione. L'impianto frenante è Brembo con attacco radiale e con l'ABS di Bosch. Completano il quadro il controllo della trazione regolabile su tre livelli, il Suzuki Easy Start System e il Low RPM Assist, che facilitano avviamenti e partenze. Ampio, infine, il catalogo accessori che permette di personalizzare ulteriormente ciascun esemplare. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia