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BOLOGNA - Marzo è appena cominciato e sulle strade italiane sono già morte quasi 200 persone nei fine settimana. I numeri della oramai consueta e triste strage sono dell’Asaps, associazione amici e sostenitori della Polizia stradale: dall’inizio del 2023 sono 195 le vittime, 73 avevano meno di 35 anni. Il conto dell’associazione, con sede a Forlì, parte dal fine settimana del 30 dicembre e considera il tempo dalla mezzanotte del venerdì alle 24 della domenica.
In pratica si guardano le 72 ore, come fa il ministero dell’Interno e senza inserire le persone che rimangono ferite e muoiono successivamente, in ospedale, per le conseguenze delle lesioni.
«Sono numerosi - spiega Biserni - gli incidenti provocati dalla guida distratta, quella che fa dire al conducente ‘non l’ho vistò. Da anni chiediamo l’inasprimento delle sanzioni amministrative per l’uso del cellulare alla guida, con la sospensione della patente alla prima violazione, e chiediamo che questo comportamento sia inserito nelle aggravanti specifiche dei reati di lesioni personali stradali e omicidio stradale. E serve maggiore attività di controllo repressivo sulle strade, visto che le norme prevedono ben otto punti decurtati dalla patente in caso di mancata precedenza». L’emergenza sulle strade dunque è costante. Il Governo, attraverso il ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, ha annunciato a inizio anno modifiche al codice della strada e ha ricordato la necessità di più educazione stradale nelle scuole e sanzioni più dure per chi guida ubriaco o sotto l’influsso della droga. E per i ciclisti si sta lavorando per inserire la norma per avere almeno un metro e mezzo di distanza per poter superare.
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