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TORINO - Lo stabilimento di Termoli di Stellantis che sarà trasformato in gigafactory vedrà partire l’attività di produzione delle batterie per auto elettriche a partire dal 2026. È quanto indicano i sindacati in un comunicato unitario, spiegando che a Termoli ‘si prevede che il calo e poi la cessazione della attuale produzione inizierà nel 2024, con un picco di momentaneo esubero nel 2025 pari a mille occupati; dal 2026 ci sarà però la partenza della Gigafactroy, che arriverà a pieno regime nel 2030 con 2.000 occupatì. Il processo di trasformazione, secondo quanto previsto, ‘si articolerà attraverso alcune tappe fondamentali: a gennaio 2023 avrà luogo l’acquisizione delle aree da parte di ACC (Stellantis-Mercedes-Total); ad ottobre inizieranno i lavori nelle aree libere dalla attuale produzione con il modulo 1 e la costruzione della power solar unit, che dovrà produrre energia rinnovabile con i pannelli solari; nel primo quadrimestre 2024 cesserà la produzione di cambi, mentre la discesa dei motori sarà graduale, con il fire di cui è prevista la fine nel 2026 e i motori premium che proseguiranno ancora per qualche anno; a gennaio 2025 inizieranno i primi riassorbimenti di personale, con una fase formativa che prevede anche una disponibilità a lavorare per massimo sei mesi a Douvrin in Francia.
Infine si vuole creare un centro di ricerca e sviluppo con la collaborazione della università del Molisè, sottolineano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr nella nota.
Inoltre, continuano i sindacati, ‘andrà garantito un congruo trattamento di trasferta per l’eventuale periodo di lavoro e formazione da svolgere in Francia. Infine chiediamo un’intesa che offra la massima tutela possibile in termini di continuità normativa e salariale per tutti i lavoratori coinvolti. Per risolvere questi problemi i prossimi incontri dovranno coinvolgere la joint venture subentrante ACC e poi naturalmente le Istituzioni locali e nazionali. Ma siamo fiduciosi che sapremo trovare le giuste risposte per i lavoratori, poichè il risultato è di grande importanza: la riconversione della più grande fabbrica di motori di Italia e la occupazione di oltre 2.000 lavoratorì.
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