Stellantis, la gigafactory di Termoli partirà nel 2026, a regime dal 2030 con 2.000 occupati. L’investimento sarà di 7 miliardi

Il rendering della Gigafactory di Termoli
TORINO - Lo stabilimento di Termoli di Stellantis che sarà trasformato in gigafactory vedrà partire l’attività di produzione delle batterie per auto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TORINO - Lo stabilimento di Termoli di Stellantis che sarà trasformato in gigafactory vedrà partire l’attività di produzione delle batterie per auto elettriche a partire dal 2026. È quanto indicano i sindacati in un comunicato unitario, spiegando che a Termoli ‘si prevede che il calo e poi la cessazione della attuale produzione inizierà nel 2024, con un picco di momentaneo esubero nel 2025 pari a mille occupati; dal 2026 ci sarà però la partenza della Gigafactroy, che arriverà a pieno regime nel 2030 con 2.000 occupatì. Il processo di trasformazione, secondo quanto previsto, ‘si articolerà attraverso alcune tappe fondamentali: a gennaio 2023 avrà luogo l’acquisizione delle aree da parte di ACC (Stellantis-Mercedes-Total); ad ottobre inizieranno i lavori nelle aree libere dalla attuale produzione con il modulo 1 e la costruzione della power solar unit, che dovrà produrre energia rinnovabile con i pannelli solari; nel primo quadrimestre 2024 cesserà la produzione di cambi, mentre la discesa dei motori sarà graduale, con il fire di cui è prevista la fine nel 2026 e i motori premium che proseguiranno ancora per qualche anno; a gennaio 2025 inizieranno i primi riassorbimenti di personale, con una fase formativa che prevede anche una disponibilità a lavorare per massimo sei mesi a Douvrin in Francia.

Infine si vuole creare un centro di ricerca e sviluppo con la collaborazione della università del Molisè, sottolineano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr nella nota. Le indicazioni su termoli sono state fornite oggi ai sindacati in Occasione di un incontro con la direzione di Stellantis a Roma, durante il quale il gruppo automobilistico ha ‘confermato il piano di progressiva trasformazione dello stabilimento di Termoli da fabbrica di motori e di cambi in Gigafactroy di batterie per auto elettriche. Ciò sarà fatto attraverso la joint venture ACC formata dalla stessa Stellantis con Mercedes e con Total, che avrà una capacità industriale da 40 gigawatt ora. Termoli diventerà quindi il terzo polo europeo di produzione di batterie, con Francia e Germania, a cui si aggiungeranno altre due fabbriche negli Stati Uniti e in Canada. L’investimento complessivo europeo ammonterà a 7 miliardi di eurò, si legge nella nota. Per i sindacati dei metalmeccanici, ‘di positivo c’è che il piano dell’azienda potenzialmente porta alla piena rioccupazione. Ma sussistono alcune criticità, che dovremo affrontare insieme. Innanzitutto è da assicurare formalmente che ACC si impegni a prendere tutti i lavoratori attualmente impiegati a Termoli, poi in ogni caso ci sarà un periodo di scarico di lavoro che richiederà ammortizzatori sociali di accompagnamento e che dovremo cercare di rendere il meno gravoso possibile per i lavoratorì.

Inoltre, continuano i sindacati, ‘andrà garantito un congruo trattamento di trasferta per l’eventuale periodo di lavoro e formazione da svolgere in Francia. Infine chiediamo un’intesa che offra la massima tutela possibile in termini di continuità normativa e salariale per tutti i lavoratori coinvolti. Per risolvere questi problemi i prossimi incontri dovranno coinvolgere la joint venture subentrante ACC e poi naturalmente le Istituzioni locali e nazionali. Ma siamo fiduciosi che sapremo trovare le giuste risposte per i lavoratori, poichè il risultato è di grande importanza: la riconversione della più grande fabbrica di motori di Italia e la occupazione di oltre 2.000 lavoratorì.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia