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REGGIO EMILIA - E’ una strategia davvero importante quella prevista dagli investitori cinesi nella operazione Silk-Faw nella Motor Valley. Lo confermano le informazioni che arrivano ancor prima dell’ avvio dei lavori per la mega-factory di Gavassa, alle porte di Reggio Emilia, per cui sono previste 1.000 assunzioni. “Nel complesso verranno investiti 1,3 miliardi di euro - ha detto Katia Bassi, managing director di Silk-Faw - di cui oltre il 38% sarà dedicato alla ricerca e allo sviluppo della hypercar S9. Saremo operativi con i primi reparti nel 2022 e il debutto di S9 avverrà nel 2023”. Le auto del progetto Silk-Faw, ha precisato Katia Bassi, “si chiameranno Hongqi, cioè il brand originario del 1959 voluto addirittura da Mao, solo in Cina e pochi altri mercati, come il Middle East dove c’è già un network distributivo affermato”. Ma per l’Europa, gli Stati Uniti ed eventuali altri sbocchi commerciali “adotteranno un nuovo marchio, 100% italiano e ispirato alla Motor Valley”.
E’ evidente, dunque, che a Gavassa nasceranno vetture di livello alto e altissimo, italiane sotto ogni punto di vista, omologazione Ue compresa.
Del resto, prima della creazione dell jv Silk-Fa Hongqi avava già presentato una gamma di suv e berline di lusso, come il modello elettrico H115 che era stato svelato nel 2019 all’ultimo Salone di Francoforte. Le ambizioni di Silk-Faw sono ribadite dalla squadra che sta lavorando al progetto: Walter De Silva, vice presidente con responsabilità per il design, Roberto Fedeli (già in Ferrari, Maserati e Alfa) come chief technology e innovation officer e Amedeo Felisa, che era stato Ceo di Ferrari e che ora è consigliere speciale del presidente Jonathan Krane.
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