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REGGIO EMILIA - Silk-Faw verso il game over definitivo. La Regione Emilia-Romagna ha revocato il contributo da 4,5 milioni di euro alla joint venture sino-americana delle hypercar elettriche di lusso sportive che aveva intenzione di insediarsi a Gavassa di Reggio Emilia con un mega polo produttivo. E contestualmente ha «stracciato» l’accordo regionale per la costruzione dello stabilimento. È il contenuto, nero su bianco, di una determina dirigenziale firmata dalla giunta regionale. Il documento parla di «una volontà di rinunciare all’accordo di insediamento e sviluppo sottoscritto in data 27 aprile 2022» da parte della stessa società. E della quale, la Regione prende atto, sancendo di fatto l’invalidità dell’intesa. Senza questa, la compagine non potrà realizzare il progetto del quale vi era pure un rendering realizzato dallo studio Geza Architettura di Udine che aveva vinto il bando di concorso interno privato per il design dello stabilimento. Inoltre l’azienda cinese-americana non potrà contare sui fondi pubblici regionali - per una somma di 4,5 milioni - che si era aggiudicata tramite un bando del 2021 «per l’attrazione degli investimenti in Emilia-Romagna».
Finanziamenti che di fatto non sono mai stati elargiti perché già «congelati» essendo legati ad un impegno di spesa da 11 milioni da parte di Silk-Faw, mai ottemperato.
Che ora si ritrova contro quelle stesse istituzioni che due anni fa avevano accolto, con tanto di aiuti in termini di finanziamenti e facilitazioni burocratiche, il progetto vedendolo come una grande opportunità di sviluppo e di lavoro per il territorio, aumentando anche la competitività della Motor Valley che avrebbe ampliato i propri confini fino al Reggiano dove manca un marchio forte dell’automotive. «Dovrebbero darci il premio Nobel per la pace, dato che abbiamo messo insieme Stati Uniti e Cina», dissero il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e il sindaco Luca Vecchi. Ma di fronte ai continui rinvii e alla mancata concretezza del progetto, nonostante incontri e videoconferenze con delegazioni del governo cinese per cercare soluzioni e di dare seguito alle promesse, si è rotta la fiducia.
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