NIMES – Per scoprire la reale portata della rivoluzione che ha radicalmente cambiato l’aspetto e la mission della Renault Espace mancava solo l’ultimo, fondamentale...
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Sulla carta, dell’Espace di quinta generazione si conoscevano ormai quasi tutti i dettagli: lo stile largamente ispirato al mondo dell’aeronautica che ha trasformato lo squadrato vetturone in una filante ed elegante ammiraglia a 7 posti (opzionali), l’innovativo sistema Multi Sense che consente di gestire, tramite il display verticale in stile tablet che domina la consolle centrale, quasi tutte le funzioni dell’auto, coordinando le varie modalità di guida con l’illuminazione e l’atmosfera dell’abitacolo, i motori 1.6 di cilindrata che – in un’auto lunga 4,86 metri – segnano il trionfo del downsizing, il nuovo cambio EDC, la raffinata gestione dei sedili della seconda e terza fila i cui schienali si ripiegano elettricamente agendo sul display del Multi Sense o con i pulsanti nel vano bagagli.
Un elenco impressionante di idee innovative ed effetti speciali, capaci di stimolare l’interesse e la curiosità ma non di fornire prove concrete della loro reale efficacia. A quello hanno pensato le strade di una Provenza resa ancor più bella da due giornate da incorniciare. Un percorso e un clima che hanno permesso di apprezzare le doti della nuova Espace, che si è rivelata comoda, agile e maneggevole, piacevole da guidare con entrambi i motori disponibili per il test, e cioè il turbodiesel dCi da 160 cv e il turbo a benzina Tce da 200 cv, rispettivamente abbinati al cambio EDC a doppia frizione e 6 e 7 rapporti, rivelatosi in entrambi i casi rapido e fluido nei passaggi di marcia.
Intendiamoci bene: nonostante la robusta cura dimagrante – l’Espace 5 ha perso 250 kg rispetto alla generazione precedente – e la conversione in crossover, la vettura non è, né pretende di esserlo, un fulmine di guerra o un esempio di sportività. Ma sul piano dell’equilibrio, della guidabilità e del comportamento dinamico ha poco da invidiare a una berlina di analoghe dimensioni.
Quando si è alla guida, le sensazioni cambiano radicalmente a seconda del programma utilizzato tra i quattro selezionabili sul display Multi Sense: in Eco la sobrietà si paga con una certa pigrizia che non svanisce del tutto neppure passando a Comfort – la modalità più adatta per affrontare in pieno relax i lunghi trasferimenti autostradali – o al livello Normal. Se invece si sceglie Sport, l’Espace sfodera tutta la grinta di cui è capace, accompagnandola con un assetto stabile ed equilibrato, una buona precisione nell’affrontare le curve e una risposta rapida e adeguata alle sollecitazioni dell’acceleratore.
Se nessuna delle alternative predefinite risulta del tutto soddisfacente, si può optare per una quinta modalità, definita “Perso” che sta per “personalizzazione”: ogni taratura e regolazione può essere scelta singolarmente fino a comporre una combinazione su misura capace di soddisfare le preferenze di ciascun automobilista in termini di assetti, risposte di sterzo, motore e sospensioni, modalità di presentazione della strumentazione e colore delle luci diffuse che illuminano l’abitacolo.
Disponibile dal 23 maggio, ma già in piena campagna ordini, l’Espace 5 viene offerta in Italia anche con una terza motorizzazione, non disponibile per i test e destinata soprattutto a rispondere alle necessità della flotte, che dovrebbero rappresentare il 70% delle vendite del modello: si tratta del turbodiesel dCi da 130 cv che con 116 g/km di CO2 è il più sobrio ed efficiente della gamma. Proprio questo motore nel livello di allestimento Zen si colloca alla base di un listino che parte da 32.900 euro per arrivare – passando per il livello intermedio Intens – ai 45.500 euro dell’esclusiva e raffinata Initiale Paris con il turbodiesel da 160 cv. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia