MANAMA - La Porsche Panamera di seconda generazione ha fatto capolino due anni fa e alla sua gamma mancava la versione GTS, divenuta ormai un classico di molti modelli della casa...
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Per la berlina invece troviamo l’ala a scomparsa della Turbo che, quando fuoriesce, si allarga per aumentare la propria estensione. Anche l’abitacolo manifesta una nota più scura che interessa l’alluminio brunito utilizzato per le finiture, ma soprattutto l’Alcantara che riveste il volante, le portiere e i sedili e, a richiesta, anche altre parti di un abitacolo dalla personalità inconfondibile e che riesce a mescolare sapientemente sportività, eleganza e tecnologia offrendo anche molteplici possibilità di essere personalizzato, con la pelle e altri materiali raffinati come la fibra di carbonio. La strumentazione ha solo il contagiri analogico e si arricchisce – per la prima volta su una Porsche – dell’head-up display mentre il resto è digitale. Al centro campeggiano lo schermo da 12,3 pollici del sistema infotelematico e l’imponente tunnel, provvisto di tanti comandi nascosti sotto la superficie in nero lucido. Chi vuole il massimo della sicurezza può avere il sensore dell’angolo cieco e il riconoscimento dei segnali stradali oltre al cruise control adattivo, al mantenimento della corsia, all’assistenza per la guida nel traffico e al sistema di visione notturna. Ma è al volante che la nuova Panamera GTS vuole stupire e, per farlo, ha la trazione integrale, le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico e l’assetto ribassato di 10 mm con pneumatici differenziati (275/40 anteriori e 315/35 posteriori) montati su cerchi da 20 pollici e freni potenziati con dischi anteriori da 390 mm e posteriori da 365 mm, sempre che non si scelgano i carboceramici. Si possono avere anche le barre antirollio attive, il differenziale posteriore attivo e le 4 ruote sterzanti.
Tanta roba che abbiamo potuto provare durante la giornata sulle perfette quanto sorvegliatissime strade del Bahrein e, arrivata la sera, sul circuito dove corrono la Formula 1 e il WEC respirando la stessa magica atmosfera che si trova nei Gran Premi e nelle gare di durata, grazie anche all’assistenza di piloti di spicco come Michael Christensen e Kevin Estre, vincitori dell’ultima 24 Ore di Le Mans nella classe GTE con la 911 RSR.
La Panamera GTS offre un comfort inferiore rispetto alle altre versioni, ma appare subito più comunicativa esaltando le sue eccellenti doti di base. È in pista però che riesce a dire quanto sia una Porsche. Nonostante pesi 2 tonnellate, sia lunga oltre 5 metri e abbia un passo di quasi 3 metri, la GTS infatti sembra molto più corta e leggera. Inserimento, tenuta, motricità e frenata sono quelli di una vera sportiva con la quale divertirsi tra i cordoli gustando al massimo il sound e la spinta del V8 e la velocità del cambio PDK a 8 rapporti. Poi, quando se ne ha abbastanza, si può tornare in strada e ritrovare l’altra anima di una Porsche ovvero un’auto dalle grandi prestazioni (292 km/h e 0 a 100 km/h in 4,1 secondi), ma facile e appagante da usare tutti i giorni o magari fare lunghi viaggi, soprattutto con la Sport Turismo che offre 5 posti – o meglio, 4+1 – e un bagagliaio più capiente. Parte da 143.440 euro.
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Quotidiano Di Puglia