Porsche 911Turbo, nata in pista superba in strada: da 40 anni regina incontrastata

La nuova Turbo adotta la soluzione Dynamic Boost (azzera i tempi di risposta al comando dell’acceleratore), monta di serie il pacchetto Sport Chrono con i comandi al volante e il pulsante Sport Response come le vere auto da corsa
JOHANNESBURG - Guidare la nuova Porsche 911 Turbo S sui saliscendi di Kyalami è un’esperienza unica, un mix di emozioni forti e sapore di tecnologia...

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JOHANNESBURG - Guidare la nuova Porsche 911 Turbo S sui saliscendi di Kyalami è un’esperienza unica, un mix di emozioni forti e sapore di tecnologia all’avanguardia. Il circuito profondamente rivisitato (si gira in senso contrario rispetto a prima) ci mette del suo, con un rettilineo lungo quasi un chilometro e poi una curva dietro l’altra a raggio variabile, soprattutto con salite e discese a ripetizione come Laguna Seca o Road Atlanta, Imola o Portimao, in alcuni passaggi ricorda quasi l’inferno verde del vecchio Nurburgring.

 


Emerge con chiarezza il collegamento con il mondo delle corse, un argomento dove la casa di Stoccarda vanta una tradizione senza uguali, in particolare nel campo dei motori sovralimentati (era un turbo Porsche anche quello della McLaren di Lauda). La prima Turbo stradale (serie 930) risale al 1973, solo 10 anni dopo la nascita della 911 Carrera. Montava un boxer 3 litri da appena 260 cv che si scatenavano all’improvviso e per domarli serviva un gran manico. Nulla a che fare con il modello attuale che, nonostante la potenza più che doppia, è docilissimo e, con i suoi straordinari controlli elettronici, si lascia guidare a notevole velocità anche da chi non corre per vivere. Nel ’77 la cilindrata salì a 3,3 litri, nel 1980 arrivò la Turbo della serie 964, quindi nel 1995 quella della 993 (nel 2000 la 996, nel 2006 la 997 fino alla 991 del 2013).


Porsche non vanta solo l’esclusiva delle turbine a geometria variabile su un motore a benzina, ha anche introdotto soluzioni avveniristiche sperimentate nelle competizioni come la valvola bypass (adottata nel 1972 dalla mostruosa 917-10, 1.200 cv in assetto da qualifica, e due anni dopo sulla Turbo stradale) e il raffreddamento dell’aria compressa (utilizzato sempre dalla 917-10 nel 1974 e tre anni dopo sulla Turbo 3.3). La nuova Turbo adotta la soluzione Dynamic Boost (azzera i tempi di risposta al comando dell’acceleratore), monta di serie il pacchetto Sport Chrono con i comandi al volante e il pulsante Sport Response come le vere auto da corsa.


Spingendolo, qualsiasi sia la modalità di guida impostata (Normal, Sport, Sport+ o Individual), la Turbo vira tutti i controlli elettronici (motore, cambio, sospensioni, trazione, sterzo) sulla massima sportività e per 20” si hanno a disposizione il top delle performance (la pressione del turbo sale di un ulteriore 0,15 bar). La vettura ha il controllo elettronico della stabilità che può essere spinto ancora in avanti anche quando si è già in Sport+ e ha le ruote posteriori sterzanti oltre che la carreggiata più larga sia della Carrera (+72mm) che della Carrera 4 (+28 mm). I cerchi sono da 20 pollici, la Turbo S monta di serie i freni carboceramici. Più di così.

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Quotidiano Di Puglia