Peugeot, una leggenda che dura da 210 anni. Il Leone festeggia la sua epopea motoristica

Maestra di cerimonia Charlotte Le Grix de la Salle, con Jean-Philippe Imparato, il numero uno del brand
MILANO - Una grande festa senza frontiere, affollata ma rigorosamente rispettosa delle distanze imposte dalla pandemia. Così, con una diretta in streaming video, Peugeot ha...

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MILANO - Una grande festa senza frontiere, affollata ma rigorosamente rispettosa delle distanze imposte dalla pandemia. Così, con una diretta in streaming video, Peugeot ha spento pubblicamente le 210 candeline sotto l'attenta regia della maestra di cerimonia Charlotte Le Grix de la Salle, giornalista transalpina che – con charme e verve tipicamente francesi – ha guidato gli «invitati» in un viaggio virtuale nei luoghi più significativi per il passato, il presente e il futuro che il marchio più antico del panorama automobilistico mondiale, entrato nell'«età dell'automobile» dopo aver inventato macinacaffè e macinapepe, attrezzi in acciaio e altri prodotti del genere.



Un viaggio iniziato con il viatico di Jean-Philippe Imparato, il numero uno del brand, che ha spiegato la scelta di festeggiare questo compleanno con un'enfasi paragonabile a quella riservata dieci anni fa allo spegnimento delle duecento candeline: «Nell'ultimo decennio l'auto ha registrato cambiamenti più rapidi e radicali di quelli affrontati in tutto il secolo precedente».

Nei suoi spostamenti al volante di iconiche vetture Peugeot di ieri e di oggi (dalla 504 Cabrio del 1969 alla 205 che nel 1983 salvò la marca dal fallimento, dall'attuale 3008 ibrida plug-in alla nuovissima 508 Peugeot Sport Engineered) la guida ha raggiunto l'archivio di Terre Blanche a Hérimoncourt, geloso custode del Dna del Leone creato nel 2010 a un passo da dove tutto è cominciato.

Si trova infatti a 3 chilometri dal mulino di famiglia di Sous-Cratet che – come risulta dai documenti conservati in loco – dietro richiesta al prefetto di Jean-Fréderic Peugeot fu trasformato in acciaieria per farne la sede della società prevista nell'accordo da lui stesso siglato il 26 settembre 1810, assieme al fratello Jean-Pierre e a Jacques Maillard-Salins, che prevedeva un investimento di 10.000 franchi per ciascuno dei partner.

In quello che è il terzo archivio privato di Francia e vanta oltre 7,5 chilometri lineari di scaffalature sono conservate, oltre a 4,5 milioni di fotografie e a 30.000 filmati, anche 400 vetture pronte ad alimentare la collezione di 120 pezzi del museo «L'Aventure Peugeot» (tappa successiva del viaggio virtuale). 

È un autentico bengodi per gli appassionati, con pezzi rari come la Vlv, city car elettrica a tre ruote, prodotta in 377 esemplari in piena Guerra Mondiale come antidoto alla scarsità e all'alto prezzo della benzina e considerata oggi una sorta di musa ispiratrice dell'attuale strategia di elettrifcazione che – ha ricordato Imparato – è destinata a caratterizzare il marchio anche negli anni a venire. Poiché un'icona tira l'altra è impossibile non citare la bellissima 406 Coupé firmata nel 1997 da Pininfarina e considerata ancor oggi un'inesauribile fonte di ispirazione per il team di design diretto da Matthias Hossann.

Ultima, ma solo in ordine cronologico, tappa a Versailles-Satory dove ha casa Peugeot Sport, la divisione che prepara le vetture destinate all'attività agonistica, anch'essa erede di una tradizione costruita in oltre un secolo, con le tre vittorie conquistate a Indianapolis dall'edizione del 1910, poi con i successi nei grandi rally africani, nei mondiali rally dominati in due diversi periodi, nella Dakar, nell'ascesa mozzafiato del Pikes Peak e in tempi più recenti nella 24 Ore di Le Mans dove Peugeot Sport tornerà nel 2022 con grandi ambizioni nell'ambito del Mondiale Endurance.


Proprio la divisione sportiva è stata protagonista alla festa di compleanno svelando al mondo la 508 Peugeot Sport Engineered che segna la nascita di un nuovo sub-brand, destinato a ulteriori sviluppi, che trasferisce alla strada il know-how maturato in pista, rivisitato nell'ottica di un marchio che ha dell'elettrificazione la sua stella cometa. Questa bassa e aggressiva interpretazione dell'ammiraglia ricorre alla tecnologia ibrida plug-in per sposare i 360 cv e i 520 Nm di coppia con livelli medi di CO2 nell'ordine di 46 g/km. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia