Nuova Evoque, l'evoluzione straordinaria della piccola Range Rover

La nuova Range Rover Evoque
LONDRA - Un'affollata e scenografica festa in uno dei quartieri emergenti della movida londinese: così, nella stessa città in cui nel 2010 ne era stato...

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LONDRA - Un'affollata e scenografica festa in uno dei quartieri emergenti della movida londinese: così, nella stessa città in cui nel 2010 ne era stato celebratoil battesimo ufficiale, è stata svelata in anteprima mondiale la seconda generazione della Range Rover Evoque, la vettura capace in meno di un decennio di imporsi come un'autentica icona, e non solo per l'impulso di un successo testimoniato dalle oltre 770.000 unità consegnate ai clienti di 116 Paesi e da una carriera scandita da ben 217 premi internazionali.

 

Al suo apparire, infatti, la Evoque ebbe un effetto dirompente sul settore delle ruote alte, dimostrando con uno stile originale e innovativo che un Suv poteva essere bello e filante come un'auto sportiva senza rinunciare a un briciolo del suo spirito avventuroso. Con la sua lunghezza di 4,37 metri rimasta immutata nel cambio di generazione, la piccola di casa Range si inserì a pieno titolo nella tendenza allora emergente – e oggi più vivace che mai – dei Suv di taglia urbana, aprendo una strada poi imboccata da tutti i concorenti premium.

Pur inserendosi nel solco indicato dalla progenitrice, la nuova Evoque esibisce uno stile ampiamente rivisitato e ispirato alla Velar (con cui condivide tra l'altro le maniglie delle portiere a scomparsa) che le conferisce una presenza su strada più importante e che in alcuni dettagli elimina alcune pecche del modello precedente. Come la visibilità posteriore, non più penalizzata dalle ridotte dimensioni del lunotto come accadeva nella precedente Evoque a tre porte, peraltro destinata a non avere un seguito nel cambio di generazione.

All'evoluzione stilistica si associa la rivoluzione tecnologica caratterizzata da dispositivi di assistenza alla guida – su strada e off-road – in buona parte assolutamente inediti, che hanno dimostrato la loro concreta efficacia nella breve prova sul tracciato fuoristradistico allestito ad hoc, sotto le arcate di una ferrovia sopraelevata al riparo da occhi indiscreti, come si conviene a un'auto che il grande pubblico potrà scoprire solo al momento del lancio commerciale, previsto in Italia nella primavera del 2019 con la sola versione a trazione integrale a partire da 44.500 euro, mentre le due ruote motrici arriveranno in un secondo tempo.

 

Tanta tecnologia al servizio della connettività e della sicurezza, ma anche la parte meccanica presenta novità importanti, destinate a migliorare ulteriormente . Per esempio, la nuova Evoque è il primo modello del gruppo Jaguar Land Rover (e il primo del suo segmento) a offrire con tutte le motorizzazioni – la consueta gamma di propulsori Ingenium a benzina da 200, 250 e 300 cv e turbodiesel da 150,180 e 240 cv – la tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, di serie nel caso delle due unità più potenti, opzionale negli altri casi, che consente di ottenere significativi vantaggi in termini sia di effcienza, sia di performance.


Tocca quindi alla piccola di famiglia indicare al resto della gamma la strada che entro il 2020 porterà l'intero portafoglio prodotti di Jaguar Land Rover ad avere per ogni modello almeno una versione elettrificata. Un ruolo pionieristico che già nel 2019 è destinato a trovare una significativa conferma con l'arrivo della prima Evoque Phev, cioè ibrida plug-in sccreditata di una buona autonomia in modalità pramente elettrica grazie alla collaborazione tra un 3 cilindri 1.5 a benzina de 200 cv (sempre della famiglia Ingenium) e un'unità elettrica da 108 cv. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia