Nord Italia stop ai vecchi diesel, dal primo ottobre ferme 1,1 mln di auto. In Emilia divieto fino Euro 4

Nord Italia stop ai vecchi diesel, dal primo ottobre ferme 1,1 mln di auto. In Emilia divieto fino Euro 4
MILANO - Il Nord Italia spegne i vecchi diesel. Dal primo ottobre della prossima settimana infatti in molte regioni del nord entreranno in vigore le nuove limitazioni permanenti...

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MILANO - Il Nord Italia spegne i vecchi diesel. Dal primo ottobre della prossima settimana infatti in molte regioni del nord entreranno in vigore le nuove limitazioni permanenti del traffico previste dall'Accordo di Bacino Padano per migliorare la qualità dell'aria. Limitazioni che sono più ampie rispetto a quelle dello scorso inverno: le misure infatti riguardano 1,1 milioni di auto che prima non erano toccati dagli stop.


I conti li ha fatti il Sole 24 Ore, su dati Unrae. Quest'anno il bando in Piemonte, Lombardia e Veneto riguarderà anche le vetture Euro 3 a gasolio, che spiega il quotidiano economico, sono grosso modo quelle immatricolare tra il 2001 e il 2005. In Emilia-Romagna la lotta al diesel (e soprattutto alle micropolveri che producono) si estende agli Euro 4, lo standard anti-inquinamento che è stato in vigore dal 2006 fino al 2010.

Ancora poche ore dunque e nella Pianura Padana scatteranno le misure antismog previste dal cosiddetto ‘Nuovo accordo per la qualità dell’aria nel bacino padanò a cui hanno aderito con il ministero dell’Ambiente le regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre il Piemonte ha annunciato uno slittamento dei tempi. Le limitazioni alla circolazione, che hanno l’apprezzabile finalità di fermare i mezzi più inquinanti e tentare di controllare una situazione che è stata già sanzionata dalla Ue, non sono infatti uniformi in tutto il vasto territorio interessato e fanno capo, oltre che ai Piani integrati regionalì, e quindi agli assessorati all’ambiente di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, alle amministrazioni comunali delle località con più di 30mila abitanti che dovrebbero aver predisposto le delibere attuative. «Il problema di questo provvedimento - dice l’ingegner Enrico De Vita editorialista esperto di tecnica e mobilità - è la mancanza di regole comuni, che dovrebbero essere stabilite da organi centrali, come il CNR o le Università e non da ciascunaamministrazione».

Effettuando una ricerca attraverso gli elenchi dei Comuni interessati, si scopre che in molti casi queste norme e queste modalità non sono state decise e quindi non sono ancora a disposizione degli utenti. Altro l’aspetto problematico è la difficoltà di reperire informazioni in tempo reale e con la certezza delle norme, degli orari e delle esenzioni, in quanto non esiste una piattaforma comune - ad esempio su internet - dove avere una visione allargata di questo ‘labirintò. E, come ha sottolineato De Vita, la non omogeneità delle regole grava ulteriormente sull’attuazione del ‘Nuovo accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano'. In Emilia-Romagna, ad esempio, hanno via libera le auto a benzina Euro 2, 3, 4, 5 e 6, i diesel Euro 5 e 6, oltre ai mezzi del car pooling con almeno 3 persone a bordo e i ‘mezzi in deroga'. Le norme hanno valore nei giorni feriali dalle 8.30 alle 18.30 e nella prima domenica del mese. La Lombardia cambia l’orario - dalle 7.30 alle 19.30 - e ferma le auto a benzina Euro 2 (ammesse in Emilia) mentre ammette le diesel Euro 4 (bloccate in Emilia).


Ma non è tutto, perché il blocco delle Euro 3 non vale nei festivi anche infrasettimanali. Per la Regione Piemonte è atteso lo stop totale e definitivo, per tutto l’anno e 24 ore su 24, per tutti i veicoli Euro 0. È stato deciso anche lo stop per i 12 mesi - dalle 8 alle 19 - dei diesel Euro 1 e 2, mentre i diesel Euro 3 sono bloccati per sei mesi, cioè fino al 31 marzo 2019 negli stessi orari. Le norme emanate dalla Regione Veneto prevedono invece un orario 8.30-18.30 ‘senza finestrè dal lunedì al venerdì con blocco dei diesel Euro 3 e precedenti e dei benzina Euro 1 e Euro 0. La Giunta veneta ha precisato anche deroghe per coloro che hanno un Isee pari o inferiore a 16.700 euro (certificazione da tenere sempre in macchina), per chi ha più di 70 anni e per quanti non possono recarsi a lavoro con mezzi pubblici e, infine, per i veicoli che servono per il tragitto casa-fermata del trasporto pubblico. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia