PARIGI - Acciai speciali, alluminio, fibra di carbonio. E poi? E poi ecco la novità: la carrozzeria in rame. Non s’era mai vista. Ha fatto il suo debutto al Salone di...
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La Onyx si distingue anche per i materiali dell’abitacolo. Gli interni sono in feltro, materiale ottenuto dalla lana cotta. E la plancia è stata realizzata con carta riciclabile, ovvero fogli di giornali impastati e compressi fino a farne blocchi modellabili. Non è tutto: il serbatoio del carburante (gasolio) è stato realizzato in cristallo e collocato al centro della console. Ovviamente è una costruzione artigianale, alla quale è stata dedicata una cura maniacale, compresa la possibilità di renderlo “inoffensivo” per l’olfatto, grazie ad una dotazione di profumo per l’abitacolo. Altro che arbre magique… Originale anche la lamina trasparente che mostra le immagini delle telecamere sistemate negli specchi retrovisori e nel paraurti posteriore.
Pesi, aerodinamica e prestazioni al top. Al netto delle parti in rame, la componente essenziale della scocca è il carbonio, ovvero il materiale che assicura il miglior compromesso tra solidità e leggerezza (il peso complessivo è di 1100 chili, la cellula centrale della scocca ne pesa appena 100). Il rame è stato utilizzato per una parte della carrozzeria, avendo l’accortezza di non verniciarlo: ben visibile lungo le fiancate ed i parafanghi anteriori, potrà modificare il suo aspetto con il tempo, a causa dell’ossidazione. «Ma le varietà cromatiche imposte dal tempo – sostengono in casa Peugeot - costituiscono una peculiarità della formula proposta con Onyx, non un difetto». Lunga 4,65 metri, la supercar francese ha un aspetto molto aggressivo e dà l’idea di tenersi aggrappata al suolo. Una sensazione provocata, probabilmente, dalla accentuata larghezza (2,20 metri) e dalla silhouette bassa e filante, molto profilata, con altezza di 1,13 metri. L’aerodinamica sfrutta le esperienze maturate da Peugeot nella 24 di Le Mans. E a rendere il tutto assai scenografico ci sono anche le vistose appendici, con l’alettone posteriore mobile, che regola la sua incidenza in base alla velocità.
Motorizzazione ibrida posteriore centrale. Sotto al cofano della Onyx batte un cuore ibrido, collocato in posizione posteriore/centrale, a beneficio della migliore distribuzione dei pesi. Il motore principale è un V8 turbodiesel HDi FAP di 3,7 litri con potenza di 600 cavalli, abbinato ad un cambio sequenziale a 6 marce. In sinergia con il poderoso V8 lavora anche un motore elettrico da 80 cv alimentato da batterie agli ioni di litio che vengono ricaricate mediante recupero dell’energia in rilascio e frenata. Inutile dire che nelle accelerazioni il sistema Hybrid4 fa intervenire il motore elettrico sulle ruote anteriori incrementando le prestazioni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia