NEW YORK - Elon Musk torna a twittare e all’orizzonte si profilano nuovi guai per Tesla. A meno di una settimana dall’accordo con la Sec sulle accuse di frode, il...
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L’accordo prevede il pagamento di 20 milioni di dollari e la rimozione di Musk come presidente della società, ma obbliga anche a Tesla a imporre controlli extra sulle comunicazioni di Musk «relative alla società». Un obbligo reso necessario dopo il tweet shock del 7 agosto con il quale l’amministratore delegato di Tesla apriva all’ipotesi di un delisting della società a 420 dollari per azione, assicurando che i fondi per l’operazione erano disponibili. All’intesa con la Sec, Musk è arrivato dopo giornate convulse: un accordo sembrava a portata di mano quando il miliardario ha fatto improvvisamente marcia indietro, costringendo la Sec ad avviare ufficialmente un’azione legale. Secondo indiscrezioni Musk aveva avviato trattative con la Sec dietro le quinte su pressione del consiglio di amministrazione. Un pressing che al miliardario non è andato giù: Musk - secondo indiscrezioni - avrebbe minacciato le sue dimissioni immediate al consiglio amministrazione se questo avesse continuato a insistere per un accordo con la Sec. E si sarebbe anche spinto oltre, chiedendo al cda di sostenerlo pubblicamente.
Un ultimatum recepito: Musk non ha inizialmente patteggiato le accuse e il consiglio di amministrazione ha sfidato pubblicamente le autorità nelle ore successive all’annuncio dell’azione legale contro Musk, affermando la sua piena fiducia nei confronti dell’amministratore delegato. Poi la successiva schiarita, con il legali di Musk tornati alla Sec per chiedere una seconda chance e raggiungere un accordo. Un’intesa che però sembra ora a rischio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia