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TORINO - Il mercato italiano dell’ auto risulta in crescita a novembre. I dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riferiscono infatti di 119.853 immatricolazioni di auto nel mese, +14,7% rispetto allo stesso mese del 2021. Il consuntivo dei primi undici mesi del 2022 tocca così quota 1.211.769 immatricolazioni, riducendo la contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso all’11,6%, ma con ancora un calo del 31,8% rispetto al 2019, cioè rispetto all’anno precedente la pandemia da Covid 19 e il relativo impatto economico. Il gruppo Stellantis ha immatricolato in Italia nel mese di novembre 36.892 auto, l’1,5% in più rispetto allo stesso mese del 2021, quando erano state 36.363. La quota è del 30,9% a fronte del 34,8%. Negli undici mesi le immatricolazioni sono state 428.599, in calo del 17%, con la quota del 35,5% rispetto al 37,8%. I dati sono elaborati da Stellantis su fonte Dataforce.
«Per ritornare ai livelli ante-crisi il cammino non sarà né facile, né breve. La tendenza negativa si è però invertita ed è iniziata la risalita. La conferma che la tendenza negativa in Italia si è effettivamente invertita viene dal fatto che il cambio di intonazione del mercato riguarda anche gli altri Paesi dell’Europa Occidentale».
Ad affermarlo è Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, a proposito dei dati in crescita sulle immatricolazioni auto di novembre in Italia. »Non è concepibile - ha aggiunto Quagliano - che si stanzino fondi per favorire l’affermarsi dell’ auto elettrica e che questi fondi restino in larga misura inutilizzati, con la conseguenza che mentre in Germania e nel Regno Unito la quota delle auto elettriche sulle immatricolazioni ha superato il 14% e in Francia si è attestata sopra al 12%, in Italia si sta perdendo terrendo sul 4% del 2021».
«I grandi ed epocali cambiamenti che stanno interessando il mondo della mobilità, con l’evoluzione dell’industria dell’auto e la transizione verso una mobilità sostenibile, richiedono una urgente riflessione su come affrontare la riconversione industriale nel nostro Paese», ha affermato Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE. «Al nuovo esecutivo – sottolinea Crisci - chiederemo interventi urgenti su tre punti cardine: uno stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti; infine, revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale sull’auto».
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