Mercato auto ancora in calo: -2,4% le vendite a febbraio. Governo studia rottamazione

Mercato auto ancora in calo: -2,4% le vendite a febbraio. Governo studia rottamazione
TORINO - Il mercato italiano dell’auto chiude ancora con un segno negativo: dopo la flessione del 7,6% registrata a gennaio, le immatricolazioni sono state 177.825, il 2,42%...

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TORINO - Il mercato italiano dell’auto chiude ancora con un segno negativo: dopo la flessione del 7,6% registrata a gennaio, le immatricolazioni sono state 177.825, il 2,42% in meno dello stesso mese dello scorso anno. «Un miglioramento solo apparente. È stata proprio l’ecotassa, in vigore da oggi, a spingere gli automobilisti ad anticipare l’acquisto dell’ auto e a contenere il calo che altrimenti sarebbe stato superiore a quello di gennaio», spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Anche secondo Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia «è stato un mese all’insegna dell’incertezza che ha determinato un rallentamento della crescita delle vetture a basse emissioni come le elettriche e le ibride».


Nei primi due mesi dell’anno - secondo i dati del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture - le auto vendute sono 343.010, il 4,87% in meno dello stesso periodo del 2018. È più pesante il calo del gruppo Fca che ha immatricolato a febbraio 44.189 auto, l’8% in meno dello stesso mese del 2018, con la quota in calo dal 26,36 al 24,85%. Nei primi due mesi dell’anno le vetture vendute sono 83.995, con una flessione del 14,98% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso e la quota pari al 24,49% a fronte del 27,4%. Jeep è leader dei suv, con il 13,6% di quota nel segmento ed è positiva anche Lancia, in crescita del 38,9%. «A influire parzialmente sulle vendite è stata anche l’incertezza generata dall’imminente introduzione della cosiddetta ecotassa bonus/malus, in vigore da oggi», commenta Fca che sottolinea il forte incremento nelle vendite ai clienti privati (+45% rispetto all’anno scorso). Anche Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case estere, definisce l’ecotassa «una misura inefficace e penalizzante, improduttiva per la riduzione dell’inquinamento». È proprio sul nuovo provvedimento - l’ecobonus, che premia chi acquista auto elettriche e ibride e l’ecotassa che prevede un tributo da 1.100 a 2.500 euro in base alle emissioni di CO2 della vettura - che sono puntati gli occhi. Il decreto interministeriale non c’è ancora, ma il governo potrebbe mettere in campo qualche nuovo intervento.

Lo dice chiaramente il viceministro allo Sviluppo economico, Dario Galli: «Ritengo che assolutamente, contestualmente a questa misura, bisogna studiare, e lo si sta già facendo, qualcosa per incentivare una più rapida sostituzione del parco auto vetture più vecchie, che è quello che genera la maggior parte di inquinamento». Critico Vannia Gava, sottosegretario all’Ambiente, che definisce l’ecotassa «una misura punitiva ed ambientalmente non efficace» e indica tra le misure utili «la sostituzione delle vecchie auto, da favorire incentivando la rottamazione dei veicoli fino a euro3».


Nessun effetto positivo è atteso, secondo Quagliano, dall’ecobonus per l’acquisto di auto elettriche e ibride: considerate le dimensioni dello stanziamento (60 milioni per il 2019), secondo i calcoli del Centro Studi Promotor, da oggi al 31 dicembre gli incentivi possono riguardare da 10.000 a un massimo di 40.000 vetture: qualcosa di più di una goccia nel mare, se si considera che l’anno scorso le immatricolazioni in Italia furono 1.910.000. Secondo le elaborazioni LeasePlan, le auto a basso impatto dovrebbero trarre benefici sia pure modesti dagli incentivi stanziati dal Governo: le ibride potrebbero vedere la loro quota passare dal 4,5% al 6,4% e le elettriche salire dallo 0,3% allo 0,5%. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia