Mercato auto, a novembre in Italia vendite in crescita del 2,17%

Mercato auto, a novembre in Italia vendite in crescita del 2,17%
TORINO - Nel mese di novembre in Italia sono state immatricolate 150.587 auto con un incremento del 2,17% sullo stesso mese del 2018. Il totale degli undici mesi dell’anno...

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TORINO - Nel mese di novembre in Italia sono state immatricolate 150.587 auto con un incremento del 2,17% sullo stesso mese del 2018. Il totale degli undici mesi dell’anno è 1.775.884, in lieve calo dello 0,58% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. I dati sono stati resi noti dal ministero dei Trasporti. Il gruppo Fca ha venduto a novembre in Italia 34.033 auto, in calo del 4% rispetto allo stresso mese del 2018. La quota è del 22,6% a fronte del 24%. Negli undici mesi le immatricolazioni sono 421.015, il 10% in meno dell’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota che scende dal 26,2% al 23,71%.


«Il 2020, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case Auto già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l’automazione – ha commentato Michele Crisci, Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. In questo contesto, con una domanda debole e volatile, il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza, nella assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte - se non di lungo - almeno di medio periodo». «Si susseguono - secondo il Presidente - proposte di provvedimenti scoordinati e incongruenti privi di una visione d’insieme, senza nessun coinvolgimento degli operatori di settore se non a cose fatte, con una tecnica “per tentativi” che scatena il panico per poi dichiarare la massima apertura al dialogo e tornare sui propri passi». «In questo modo - prosegue Crisci - anziché lavorare di concerto per costruire un sistema di sostegno che garantisca un futuro ad un settore in difficoltà, fondamentale per l’economia del Paese, il rischio è di giocare solo e continuamente di rimessa con un approccio a volte verniciato di green ma senza una necessaria e condivisa visione strategica». «Un esempio per tutti, la proposta di inasprimento della tassazione sulle auto in uso promiscuo, peraltro inizialmente formulata in totale inosservanza del principio di neutralità tecnologica: da oltre un mese tiene l’intera filiera sotto scacco e milioni di utilizzatori col fiato sospeso, in attesa di una versione definitiva che ancora non vede la luce. L’unico risultato - in vista di un extra gettito tutto da dimostrare - è stato sinora quello di congelare tutte le decisioni di acquisto aziendali, come si dovrà purtroppo constatare nei consuntivi dei prossimi mesi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia