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ROMA - Solo chi viaggia in auto con persone che fanno parte del medesimo nucleo familiare e che condividono la stessa abitazione, o che sono semplicemente coinquilini (conviventi) può stare nell'abitacolo senza la mascherina. La multa che si rischia è quella prevista - da 400 a 1.000 euro - e la verifica può essere fatta attraverso un documento di identità o una dichiarazione anagrafica. Con l'emanazione del nuovo Dcpm del 7 ottobre, con cui si è prolungato lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, e con le successive precisazioni, si chiariscono tutti i punti che possono essere definiti una vera 'stretta' sull'uso di dispositivi di protezione dal Covid-19 a bordo di automobili, veicoli commerciali, moto e mezzi di mobilità dolce. Quest'ultimo cenno è d'obbligo perché chi utilizza un monopattino elettrico con due persone a bordo non rischia solo la sanzione prevista dal Codice della Strada ma se si tratta di 'non conviventi' anche quella sul non rispetto del distanziamento sociale, cioè da 400 a 3.000 euro. Va ricordato che il termine congiunti ampiamente citato in tutti i Dcpm è generico e comprende soggetti molto diversi tra loro.
Sono 'congiunti' oltre che i coniugi, anche i partner conviventi, le coppie unite civilmente, ma anche chi ha una relazione derivante da uno stabile legame affettivo (fidanzati ancora nelle rispettive famiglie), oltre ai parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado.
Veicoli commerciali: solitamente l'ampiezza del triplo sedile anteriore dei furgoni soddisfa il distanziamento, per cui due colleghi o due dipendenti della stessa ditta possono stare a bordo, ma con la mascherina. Lo stesso vale per gli autocarri leggeri doppia cabina (molto diffusi presso le cooperative o le piccole aziende del settore costruzioni) ma con un massimo di due persone per fila di sedili. Attenzione però se si utilizza una furgonetta di derivazione auto, come quelle per l'assistenza tecnica o le consegne urbane. In questo caso a bordo può viaggiare solo il conducente.
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