PARIGI - Un piano da 8 miliardi di euro, con incentivi a pioggia per i veicoli green, per rilanciare l’industria automobilistica disastrata dalla crisi legata al...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con un innalzamento dell’ecobonus a 7.000 euro per l’acquisto di auto elettriche da parte dei privati cittadini e 5.000 euro per le aziende, come anche la creazione di un bonus di 2.000 euro per gli ibridi ricaricabili. Macron prevede inoltre un rafforzamento degli attuali incentivi alla conversione per l’acquisto di un veicolo nuovo in cambio della rottamazione di quello vecchio. «Si tratta di un piano per la difesa del nostri posti di lavoro industriali, che dovranno far fronte ad una delle più gravi crisi della storia». Il quarantaduenne leader francese ha poi osservato che il recovery fund da 500 miliardi di euro presentato la settimana scorsa con la cancelliera tedesca Angela Merkel per garantire un avvenire più prospero e solidale all’Europa ha l’obiettivo di «sostenere i settori maggiormente in difficoltà» come, appunto, quello automobilistico«. Soddisfazione è stata espressa per la decisione di Psa di incrementare la produzione di veicoli elettrici e ibridi sul territorio francese. Nel 2019, il gruppo che presto si sposerà con Fca, non aveva prodotto veicoli green in patria, ma nel 2021 saranno »130.000«, ha esultato Macron, aggiungendo: »Questo rappresenta un investimento di 360 milioni per Psa di qui al 2022«. E ancora: »Mi rallegro per l’annuncio fatto in questo momento da Psa di localizzare a Sochaux la produzione della 3008 elettrica.
È una decisione importante, un segno di fiducia per la produzione in Francia e della capacità di affrontare insieme le sfide« future. Quanto a Renault, il capo dell’Eliseo è tornato a reclamare »garanzie« per l’avvenire dei dipendenti di due siti del nord del Paese, a Maubeuge e Douai, in un contesto di crescenti inquietudini legate al lavoro nella regione. Ha quindi lanciato un avvertimento sul prestito da 5 miliardi di euro garantiti dallo Stato al marchio simbolo dell’industria automobilistica d’Oltralpe. Quest’ultimo »non potrà« infatti essere concesso prima che i negoziati condotti dal ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, sulla tutela di siti e lavoro, non giungeranno in porto. Venerdì, Renault è chiamata a presentare il piano di risparmi da due miliardi di euro annunciato lo scorso febbraio. Il presidente ha inoltre riferito che il costruttore francese ha accettato di partecipare al programma europeo per lo sviluppo di batterie elettriche sviluppato, tra l’altro, da Psa e il gruppo Saft, filiale di Total. In mattinata, Macron aveva ricevuto all’Eliseo i responsabili del settore, tra cui i manager di Renault e Psa. In Francia, la filiera rapresenta 400.000 posti di lavoro diretti per un totale di 900.000. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia