BARCELLONA - Il marchio di lusso ha una gamma completamente ibrida, ma la sua berlina alto di gamma, giunta al restyling della 4a generazione, offre addirittura due versioni a...
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È stato storicamente il terzo modello della gamma Lexus, il secondo arrivato in Italia, si chiama GS ed è la berlina alto di gamma che ora arriva al solito restyling di metà vita della quarta generazione, ma soprattutto è l’unica Lexus che ha non una, ma due versioni ibride e, forse proprio per questo, è ancora più Lexus delle altre. Il marchio di lusso di Toyota ha infatti sposato da tempo la linea di una gamma 100% ibrida lasciando agli altri mercati le altre versioni e motorizzazioni che pure ci sono.
Ha lo sguardo un po’ da IS. La Lexus GS si allunga di 3 cm fino a 4,88 metri e mantiene la sua eccellente aerodinamica (cx di 0,26) esaltando ulteriormente i tratti stilistici che caratterizzano gli altri modelli e che proprio lei aveva introdotto nel 2011. Primo fra tutti, la calandra a clessidra e la carrozzeria dalle linee taglienti e scolpite. I fari anteriori adottano i profili già visti su IS, NX e nuova RX, con la L di Led separata dal gruppo ottico principale. Nuovi anche le luci posteriori e il profilo del brancardo, più basso di 20 mm. Nuovi anche i cerchi e le tinte della carrozzeria. Tecnicamente, la scocca è stata resa più rigida attraverso 188 punti di saldatura in più, 22,5 metri e 132 punti di saldatura laser in più e l’uso più esteso di saldature laser e di collanti speciali. All’interno migliora ulteriormente la qualità dei materiali, cambiano le combinazioni cromatiche e arrivano tante piccole migliorie, come l’illuminazione a Led anche per i sedili posteriori, il nuovo orologio analogico con localizzazione GPS, le finiture metalliche e le manopole in alluminio fresato per il sistema audio Mark Levinson da 700 Watt con 17 altoparlanti.
Ancora più tecnologica e sicura. La plancia beneficia di un nuovo display ELD per la climatizzazione trizona dotata di filtro per le nanoparticelle, di un head-up display meglio illuminato e di una strumentazione optoelettrica dalla grafica più tridimensionale. Migliorato anche il sistema infotelematico dotato di un enorme schermo da 12,3 pollici formato 24:9 e governabile attraverso il joystick aptico, una modalità singolare per la quale occorre un po’ di abitudine. Migliorata anche la sicurezza con l’adozione del pacchetto Lexus Safety System + che comprende il Pre-Crash, che governa l’allerta per tutti i sistemi di ritensione (10 airbag inclusi) e per quelli di assistenza alla guida come la frenata autonoma (anche per i pedoni). Ci sono inoltre l’allerta per l’angolo cieco, l’allontanamento dalla corsia e il traffico trasversale in retromarcia, il cruise control adattativo con funzione stop&start, i sensori di pressione per gli pneumatici, la lettura dei segnali e i fari a Led con regolazione automatica del fascio.
Doppiamente ibrida. Migliorie di dettaglio anche ad autotelaio e meccanica. Sono stati rivisti sterzo e sospensioni a controllo elettronico e oltre, alle solite modalità di guida (Eco, Normal, Sport e Sport+) è stata aggiunta la Customize per costruirsela su misura. Identico, come sempre, lo schema dei due sistemi ibridi con motore a benzina a ciclo Atkinson unito al motore elettrico e al generatore attraverso un ruotismo epicloidale che funge anche da cambio a variazione continua di rapporto e consente il funzionamento sia in serie sia in parallelo. La batteria è al Ni-Mh. La GS 300h ha lo stesso cuore della IS ed RC, con un 2,5 litri da 181 cv e motore elettrico da 105 kW per un totale di 223 cv. Il 4 cilindri ha la doppia iniezione (diretta e indiretta), il doppio variatore di fase, l’EGR refrigerato e un’efficienza energetica del 38,5% grazie al quale i consumi dichiarati sono di 4,4 litri/100 km pari a 104 g/km. La GS 450h ha un V6 3.5 da 292 cv e un elettrico da 147 kW per un totale di 345 cv consumi di 5,9 litri/100 km e 137 g/km di CO2.
Due caratteri e due missioni. Apparentemente è la stessa auto, ma le due versione hanno carattere e prestazioni nettamente diversi e questo ne determina due differenti destinazioni. La GS 300h è tranquilla (190 km/h, 0-100 km/h in 9 secondi), comoda e silenziosa ed è l’ideale per chi vuole il massimo del comfort, della sicurezza e dei consumi che, soprattutto in città, sono effettivamente molto contenuti. Di tutt’altra pasta è la GS 450h e a dirlo sono prima di tutto i numeri (250 km/h, 0-100 km/h in 5,9 secondi) perché qui l’ibrido fa sentire il sound del V6 e tutta la sua spinta “elettrizzante”. A supportarla c’è un telaio che può avvalersi anche di un raffinato sistema a 4 ruote sterzanti che, oltre a variare il rapporto all’asse anteriore, guida le ruote posteriori controfase fino a 80 km/h e oltre in fase. La giapponese ne guadagna sia in agilità sia in stabilità sui curvoni veloci, che affronta con grande precisione e sicurezza. Anche in questo caso i consumi sono davvero contenuti, anzi sorprendono ancora di più viste le prestazioni e, usando una guida fluida che aumenta l’apporto del motore elettrico e aumenta il recupero di energia, si può arrivare a livelli sorprendenti.
Concorrenza dura, carattere esclusivo. La Lexus GS arriverà a breve nei concessionari ad un listino che deve ancora essere messo a punto. Le avversarie sono quelle di sempre: Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes Classe E recentemente rinnovata, oltre alla Jaguar XF, anche lei nuova fino all’ultimo bullone. La GS avrà vita dura, ma la sua missione non è cercare i numeri a tutti i costi e dalla sua ha il carattere di un prodotto esclusivo che le sue blasonate concorrenti non possono certo avere. Diversa anche la clientela per le due versioni: la GS 300h è indirizzata alle flotte, la GS 450h a chi vuole dinamismo e prestazioni conditi da una tecnologia della quale Lexus e Toyota sono pionieri e maestri.
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Quotidiano Di Puglia