SANT'AGATA - Lamborghini sta valutando l’ingresso nel WEC con una Hypercar, la classe regina del campionato mondiale di durata che dal 2020 sostituirà le attuali...
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Formula 1 no, il WEC? Dipende. Domenicali ha sottolineato come il GT3 e il Supertrofeo siano due piattaforme di successo per Lamborghini, ha escluso categoricamente un possibile ingresso in Formula 1 e ha affermato che è in fase di valutazione l’ingresso in altre competizioni sportive. A domanda specifica sul nuovo regolamento WEC, ha detto: «Sì, stiamo pensando ad una Hypercar, ma ci sono alcuni fattori ancora da investigare. Uno è il regolamento, che non è stato ancora congelato, in particolare sui meccanismi di compensazione tra i vari tipi di motore che potranno essere utilizzati. L’altro è economico: ogni investimento, anche nel mondo delle competizioni, deve avere per noi un ritorno. Guardiamo con attenzione anche al DPi dell'IMSA». L’ultimo programma di Lamborghini nel campo delle corse di durata è stato con la Murciélago dal 2003 al 2010 con la collaborazione della Reiter Engineering e il reparto corse Audi. La vettura è stata impiegata nei campionati FIA GT, Le Mans Series e American Le Mans Series correndo anche la 24 Ore di Le Mans con il team giapponese JLOC dal 2006 al 2010, unico anno in cui vide la bandiera a scacchi conquistando il 43mo posto assoluto e il 6° nella categoria LMGT1.
Ibrido per tutte, l’elettrico può aspettare. L’amministratore delegato di Lamborghini ha poi confermato che i prossimi prodotti di Lamborghini saranno tutti ibridizzati mentre l’elettrico non è all’orizzonte, almeno al momento. Ha però confermato che è in corso uno studio, in collaborazione con il MIT di Boston, per analizzare la possibilità di fare della stessa struttura in carbonio la batteria della vettura. Ha poi confermato che il V12 rimarrà aspirato, che potrebbe esserci una versione più potente della Urus, ma sempre con motore V8, mentre nel medio periodo la Huracàn potrebbe accogliere anch’essa un propulsore sovralimentato. Tra le valutazioni che Lamborghini sta facendo c’è anche quello dell’acquisizione o della costruzione di una pista per lo sviluppo delle proprie vetture che oggi sfruttano invece impianti diversi come Monza, Imola, Nardò, Mugello e Nürburgring. Domenicali ha comunque tenuto a sottolineare che il Toro «raggiungerà e supererà 8mila unità alla fine dell’anno è che questo dimensionamento rappresenta il giusto equilibrio tra volumi, esclusività, fatturato e marginalità». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia